Lucca, in 80 al giorno alla mensa della Caritas

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Aumenta la povertà fra i lucchesi. Una tendenza che appare negli ultimi anni inarrestabile e che oggi (19 ottobre) ha avuto una ulteriore conferma durante la seduta della commissione sociale nella sala della biblioteca a Palazzo Santini, da Diego Martini, coordinatore della mensa e del dormitorio del Gvai (Gruppo volontari accoglienza immigrati), che ha parlato dell’aumento dei lucchesi che ogni giorno si rivolgono alla mensa e al dormitorio della Casa della Carità in via del Fosso. “Negli ultimi anni – ha affermato Martini – si è notato notato un forte incremento di persone della città di Lucca. Sono per lo più uomini che hanno perso la propria famiglia, magari per un divorzio, senza lavoro, o vittime di dipendenze varie e che adesso si ritrovano soli e in difficoltà”. La struttura della Casa di carità è di proprietà della diocesi e le attività sono svolte per lo più da volontari: “A loro è dovuto gran parte del merito della gestione”, afferma Martini.

“Parlando in generale, – continua il coordinatore – sono circa ottanta le persone che si rivolgono ogni giorno alla mensa della Casa della carità. Grazie alla convenzione con il Comune, una cinquantina di pasti giornalieri sono acquistati dalla Cir food e distributi a coloro che presentano un buono pasto. Il buono viene rilasciato in primis ai cittadini lucchesi in possesso del documento Isee e agli extracomunitari aventi il permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Lucca. Alle restanti trenta-quaranta persone che si presentano ogni giorno viene comunque garantito il pasto. La mensa è aperta tutti i giorni dalle 12 alle 12,30, festivi compresi”.
Il gruppo Gvai nasce nel 1990 per rispondere all’accoglienza degli extracomunitari; negli anni l’associazione è andata crescendo e, ora, oltre alla collaborazione con la mensa della Casa della carità, gestisce nel territorio: il servizio Agenzia Casa, il cui responsabile è Diego Bernardi, che offre alloggi a basso costo per le persone in difficoltà; Alma domus, una casa di accoglienza per donne sole con figli a carico, centri di ascolto, il banco alimentare e tre centri di accoglienza, due maschili e uno femminile. “Anche nei dormitori maschili i posti letto disponibli sono quasi tutti occupati da ospiti lucchesi selezionati tramite colloqui nei nostri centri di ascolto. Sono in aumento quindi le situazioni di disagio per i cittadini del nostro territorio. Per quanto riguarda invece i minori o i neomaggiorenni stranieri, – prosegue Diego Martini – in seguito alle pratiche inerenti il rilascio dei documenti per il permesso di soggiorno, il primo bisogno è quello legato alla conoscenza della lingua italiana. Sono infatti proprosti ogni giorno corsi di italiano da parte di alcuni operatori e molti dei ragazzi sono iscritti alla scuola media Carlo Del Prete. Vengono poi inseriti nel mondo del lavoro tramite corsi di avviamento della durata di due anni”.
Negli ultimi due anni l’associazione si è occupata anche dell’accogliemento dei richiedenti asilo presenti nella nostra provincia tramite la disposizione di una prima struttura intitolata a padre Giuseppe Marchetti, a San Pietro a Vico, della capienza di sedici posti, per ragazzi minorenni che vengono principalmente dall’Africa e dal sud-est asiatico.

Rebecca Del Carlo

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