Asl, una rete per combattere l’azzardopatia

Dipendenza da gioco d’azzardo, un momento importante di confronto a Capannori.
Il fenomeno, questo quanto è emerso da una mattinata di studi, deve essere affrontato con un approccio multidisciplinare utilizzando, oltre alla prospettiva clinica, punti di vista diversi: sociali, economici, giuridici. Solo così è possibile cogliere le diverse necessità di cura e costruire, insieme alle molte agenzie e risorse territoriali, interventi di prevenzione efficace e azioni di aiuto alle persone in difficoltà anche finanziaria. Se ne è parlato nell’incontro sul tema Nuove dipendenze e vulnerabilità sociali – stili di vita problematici, povertà sociali, rischi dell’azzardo: l’aiuto dai centri per un possibile sostegno finanziario, che si è svolto oggi (23 marzo) nell’auditorium del Centro sanitario di Capannori, in piazza Aldo Moro.

L’evento, aperto alla cittadinanza e agli addetti ai lavori, è stato organizzato dall’ambulatorio Gap (Gioco d’azzardo patologico) del Servizio dipendenze dell’azienda USL Toscana nord ovest insieme all’associazione Giocatori anonimi Italia, con la collaborazione della Caritas diocesana di Lucca, la Fondazione Toscana per la prevenzione dell’usura e l’organismo di composizione della crisi di Lucca. L’evento era patrocinato anche dalla Provincia di Lucca.
Gli operatori del serd di Lucca hanno evidenziato i grandi cambiamenti avvenuti da quando (agli inizi del 2000) il servizio sanitario pubblico ha iniziato ad interessarsi delle persone affette da dipendenza da gioco d’azzardo e delle loro famiglie. Sono infatti aumentate le richieste di cura e si sono complicati i trattamenti, mentre sono molto cambiate, negli anni, anche le condizioni economiche e sociali. Gli italiani sono diventati grandi “consumatori d’azzardo” e questa è diventata anche una delle principali cause di indebitamento di famiglie ed anche imprese, senza contare la pericolosa infiltrazione della criminalità organizzata, che spesso usa il gioco d’azzardo come mezzo per riciclare denaro.
In questo scenario così preoccupante, l’incontro di oggi a Capannori ha rappresentato un’esperienza innovativa per molti dei partecipanti: operatori della sanità e del sociale, associazioni, fondazioni, centri d’ascolto anti-usura, equipe microcredito, gruppi di auto aiuto, semplici cittadini. Tutti questi soggetti si sono infatti confrontati sugli strumenti a disposizione in questo ambito ed hanno confermato la volontà di lavorare tutti insieme, in rete, per affermare la legalità e per aiutare le persone in difficoltà.
Dopo il saluto del sindaco di Capannori e presidente della Provincia Luca Menesini e della vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Lucia Corrieri Puliti, i lavori sono stati aperti dal responsabile della zona distretto di Lucca Luigi Rossi, dal responsabile dell’area igiene dell’azienda USL Toscana nord ovest Alberto Tomasi e dalla responsabile del Servizio Dipendenze di Lucca dell’Asl Ellena Pioli. Presente anche la consigliera delegata alla sanità del Comune di Lucca Cristina Petretti. La responsabile dell’ambulatorio Gioco d’Azzardo Patologico del Serd di Lucca Patrizia Mannari ha quindi parlato della delicata questione dell’indebitamento di alcuni utenti nell’esperienza dell’ambulatorio Gap. L’educatrice professionale sempre dell’ambulatorio Gap Lucia Federici ha approfondito i temi legati al tutoraggio finanziario nel percorso riabilitativo del giocatore e dei familiari. È stata poi tracciata l’esperienza portata avanti dai giocatori anonimi, che hanno anche messo in evidenza le difficoltà da loro incontrate nel recupero crediti. Il senese Faido Branchetti ha quindi messo in rilievo il ruolo della Fondazione Toscana prevenzione usura, che egli rappresenta. Ida Battaglini, dell’equipe microcredito della Caritas di Lucca, ha spiegato come opera il Centro di ascolto della Caritas. Marcello Giannotti del Centro di ascolto della Fondazione Toscana Prevenzione usura ha poi illustrato il compito del Centro di ascolto antiusura della Misericordia di Lucca. Daniele Baroni, membro Occ di Lucca, ha quindi illustrato il lavoro portato avanti dall’organismo di composizione della crisi. Francesca Gori, del coordinamento toscano dei gruppi di auto-aiuto, ha infine spiegato l’importanza di creare una rete di affetti e di attivare nella società percorsi di cittadinanza attiva, accoglienza e partecipazione.
L’incontro, che potrebbe essere il primo di una serie di eventi per consolidare questa alleanza e questa rete tra le molte risorse presenti sul territorio, si è chiuso con un interessante dibattito a cui hanno partecipato anche alcuni cittadini presenti.

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