Italia e Olanda, grandi deluse. Ma quanti incroci nella storia

La settimana prossima iniziano i mondiali. Iniziano con una gara come Russia – Arabia Saudita che di certo non scalda né gli animi né i cuori degli appassionati del pallone iridato. Ma tant’è, staremo a guardare.
Intanto viviamo ancora gli echi dell’ultimo dei tre incontri amichevoli della nuova nazionale di Mancini. Che chiude il trittico in perfetto equilibrio con una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Il pareggio arriva con l’Olanda, un’altra squadra che i mondiali li vedrà solo in televisione.

Ma Italia – Olanda, nella storia del calcio azzurro, non è mai stata partita banale. Al di là delle statistiche che, dopo la gara di lunedì, parlano di nove vittorie, nove pareggi e solo tre sconfitte.
Da una sconfitta parte questo racconto. Quella del 20 novembre 1974 a Rotterdam. È l’Olanda di Krol, Neeskens, Rensenbrink e, soprattutto, di Johann Crujff. La partita vale per le qualificazioni ai campionati europei del 1976, che l’Italia fallirà. Ma la partita non è importante per quello. È la seconda gara dopo la disastrosa spedizione ai mondiali in Germania. Ed è il giorno dell’esordio in azzurro di Giancarlo Antognoni. Sarà uno dei protagonisti della nazionale per quasi un decennio, oltre che un protagonista del mondiale vinto nel 1982. È la prima gara anche per Andrea Orlandini, muovono i primi passi in azzurro anche Rocca e Roggi. Entro breve, peraltro, cambierà anche la guida tecnica della nazionale con Enzo Bearzot che prenderà il posto di Fulvio Bernardini.
C’è proprio Bearzot in panchina nella seconda gara che entra nella storia fra Italia e Olanda, un’altra (delle tre) sconfitte. Girone di semifinale dei mondiali 1978. Crujff non c’è, gli altri campioni sì. L’Italia si illude con un’autorete di Brandts, poi due tiri dalla distanza, con Zoff che verrà messo sotto accusa, condannano gli azzurri a dire addio al sogno mondiale.
Di diritto nella storia anche la sfida del 29 giugno del 2000. Semifinale dei campionati europei di Belgio e Olanda e c’è proprio Dino Zoff sulla panchina azzurra. Si gioca contro i padroni di casa e sembra andare tutto nel peggiore dei modi. Dopo 33 minuti l’Italia rimane in dieci per l’espulsione di Zambrotta. Al 38’ calcio di rigore per gli Orange ma Francesco Toldo para il tiro di Frank De Boer. Ripresa e ancora un penalty: Kluivert lo manda sul palo. La partita, ironia della sorte, si decide proprio ai calci di rigore. Toldo para le conclusioni di De Boer (ancora) e Bosvelt, Stam spara alto. L’Italia conquistò la finale. Ma finì male.
Ancora Olanda agli europei del 2008. Esordio a Berna contro la squadra di Van Basten e batosta da ricordare che fa pensare a un prematuro addio alla manifestazione. Segnano Ruud Van Nistelrooy, Sneijder e Van Bronckhorst. Un ko che, per la nazionale campione del mondo, permette di tirare fuori la grinta. Dopo il pari con la Romania un successo con la Francia regala i quarti di finale. Dove c’è una Spagna quasi imbattibile che riesce a vincere, però, solo ai supplementari.
C’è un altro crocevia che riguarda l’Olanda. 4 settembre 2014, stadio San Nicola di Bari. È la prima di Antonio Conte sulla panchina della nazionale azzurra. In dieci minuti segnano Immobile e De Rossi su rigore e gli Orange di Hiddink rimangono in dieci per l’espulsione di Martins Indi. La prima tappa per gli europei,

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