Due medaglie per Lanfri ai campionati europei paralimpici

Vola sulla pista dello stadio Friedrich Ludwig Jahn Sportpark di Berlino e va a conquistare il posto che si merita tra i grandi dell’atletica leggera: non ha deluso le alte aspettative della vigilia Andrea Lanfri, atleta della Virtus Lucca che torna a casa dai Campionati Europei Paralimpici con due medaglie al collo e la riconfermata determinazione a fare sempre meglio. Per Lanfri un bronzo nei 200 e un argento con la staffetta azzurra 4×100.

Anche stavolta il runner biancoceleste ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e, nonostante l’utilizzo di nuove protesi ribassate rispetto a quelle con cui è solito gareggiare ed allenarsi. È così che mercoledì (22 agosto) Andrea, nella sua prima gara, i 200 metri, ha tagliato il traguardo in terza posizione davanti al compagno di squadra Luca Campeotto. Un ottimo inizio subito raddoppiato venerdì (26 agosto) nella staffetta 4×100, in cui Andrea gareggiava assieme ai compagni di squadra Riccardo Bagaini, Simone Manigrasso ed Emanuele Di Martino. Una gara tesissima in cui il team azzurro si è trovato a contendere il secondo posto con la agguerrita compagine olandese, riuscendo a superarla nelle battute finali anche grazie ad una eccellente ultima frazione proprio di Andrea Lanfri tagliando il traguardo in seconda posizione, dietro gli inarrivabili tedeschi, portando così la staffetta ad un importantissima medaglia d’argento.
Ultimo sforzo domenica nei 400 metri. Anche questa gara è stata condizionata dai problemi con le protesi ma nonostante tutto ha mancato di un soffio la terza medaglia giungendo al 4° posto a soli 2 centesimi, decretati dal photofinish, dalla medaglia di bronzo conquistata dal greco Stylianos Malakopoulos.
Risultati globalmente più che positivi che confermano ormai l’atleta lucchese ai vertici internazionali. Ora occorre ripartire con le nuove protesi per una programmazione concordata con il settore tecnico nazionale in grado di riproporre un Lanfri capace di migliorare i propri record personali, in particolare nelle gare a lui più consone, i 200 e i 400 metri, per cercare i avvicinare i mostri sacri della specialità, tedeschi in testa, e chissà che ciò non sia veramente possibile anche nella staffetta azzurra 4×100.

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