Caos Lucchese, futuro incerto e rischio nuove penalità

Lucchese, più un’agonia che una sosta invernale. E ancora una volta la società rossonera è di fronte a un bivio la cui via di uscita resta un’incognita.
La fine del 2018, al di là del pareggio sul campo, ha visto il passaggio di mano di società dall’imprenditore Arnaldo Moriconi alla triade composta dall’imprenditore Castelli, dal discusso Cennicola e dall’amministratore unico Ottaviani. È quest’ultimo, al momento, ad avere il potere decisionale in società. Dovrebbe essere lui, che al Porta Elisa non si è visto più dal giorno della presentazione, a prendere le decisioni urgenti per la squadra.

E non sono decisioni da poco, perché nuove scadenze (e possibili penalizzazioni se non peggio) incombono. Scade domani (14 gennaio) il termine per rispettare il lodo arbitrale sulla posizione dell’allenatore ‘fantasma’ Leonardo Menichini, mai sedutosi sulla panchina rossonera e dote della coppia Castelli-Lucchesi, altra proprietà svanita nel lasso di poche settimane. Al tecnico spetta una cifra vicina ai 30mila euro perché, tecnicamente, era un dipendente della società e come tale va pagato, almeno nella misura decisa dal lodo. Se il pagamento non avverrà entro la giornata di domani per la Lucchese, già partita da -11 e ultima in classifica, potrebbero essere aggiunti altri punti di penalizzazione, indicativamente 4.
Ma non è questa l’ipotesi peggiore per il futuro della Lucchese. C’è sempre il nodo fidejussione. Dalla Lega di serie C, anche durante la visita a Lucca del presidente Ghirelli, è emerso chiaramente come quella depositata per l’iscrizione al campionato non è da ritenersi valida. E non sarebbe tale neanche quella sostitutiva presentata da Moriconi oltre la scadenza utile. Alle altre società che hanno fatto ricorso, perdendolo, è stato richiesto di mettersi in regola entro il 17 gennaio. Un termine che, però, questa l’interpretazione della ‘vecchia’ dirigenza, non varrebbe per la Lucchese, che non aveva presentato il ricorso come Cuneo, Reggina, Matera e Pro Piacenza. Ma i continui richiami del presidente Ghirelli fanno comunque pensare che qualche atto andrà compiuto per mettersi in regola.
In questa situazione di incertezza, in cui Moriconi sembra essersi completamente defilato pur seguendo con attenzione l’evolversi di una situazione che, ufficialmente, non lo riguarda più, c’è anche da pensare a far proseguire l’attività societaria. La pausa è finita, la squadra è tornata agli allenamenti e in vista c’è una sfida delicata contro la Pistoiese, diretta concorrente per la salvezza. Una squadra, quella rossonera, che a mercato aperto non ha ancora effettuato operazioni e dove anche l’organizzazione interna sembra essere in alto mare, vedasi la posizione del nuovo direttore generale Enrico Tommasi.
Con l’inizio della nuova settimana, dunque, c’è da sperare che almeno alcune caselle, a partire da quelle societaria, tornino al proprio posto. Quantomeno per garantire l’operatività ordinaria ed evitare un ‘caso’ Pro Piacenza anche all’ombra del Porta Elisa. Il rischio è quello di dover nuovamente ripartire da zero, e su questa ipotesi si starebbe muovendo l’amministrazione comunale, considerando anche le barricate che i tifosi organizzati sono pronti a sollevare se davvero la società dovessere essere guidata dal gruppo di soci ignoti dietro all’imprenditore Castelli.
Parlare di caos, insomma, è solo un eufemismo. Cercasi qualcuno che faccia chiarezza e dia una prospettiva.

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