Caos Lucchese, consiglio federale ultimo appello

Un bivio, l’ennesimo. Così come la nuova scadenza fissata, che adesso reca la data del 30 gennaio. La Lucchese ha deciso di non sostituire le fideiussioni depositate per l’iscrizione al campionato ed emesse dalla società Finworld spa, evitando per il momento di dare ascolto all’esplicita richiesta formulata dal presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, che aveva indicato la data del 17 gennaio scorso come scadenza ultima.

Nell’ultima missiva inviata dalla Lega Pro alla Covisoc, tuttavia, non compaiono riferimenti al club rossonero: sembrerebbe, quindi, che al club – e nello specifico Arnaldo Moriconi – sia stata concessa un’ulteriore apertura. La Lucchese avrebbe tempo fino al 30 gennaio – data fissata per la prossima riunione del Consiglio federale – per sostituire la fidejussione della società assicurativa ungherese Cig Pannonia, definita dallo stesso Girelli “non buona”. Inutile dire che se questo non accadrà, i rossoneri vedranno infliggersi un’ulteriore penalizzazione, nella misura di 8 punti (così come quelle patite da Cuneo, Matera e Pro Piacenza, ndr) che si tradurrebbe in una sorta di pietra tombale rispetto alle speranze di salvezza. Una mazzata in termini sportivi alla quale si sommerebbe quella economica, con una multa pari a 350mila euro.
Questa, però, è l’interpretazione ottimistica della vicenda. C’è chi afferma, infatti, che in punto di diritto la Lucchese sia sostanzialmente spacciata: la scadenza del 17 gennaio, se valutata come termine perentorio, non lascerebbe infatti scampo e, di fronte al mancato adempimento nei termini, non ci sarebbe ricorso che tenga.
Eppure, se disastro sarà, nessuno potrà certo parlare di fulmini a ciel sereno. Del resto, era il 26 giugno scorso quando Chiara Faggi, avvocato della Lega Pro, inviava a tutti i club iscritti una missiva attraverso la quale invitava a fare molta attenzione all’intermediario finanziario Finworld, che non aveva depositato il bilancio di esercizio 2016. Preoccupazioni derubricate a fatti di poco conto dall’allora patron Lorenzo Grassini. Poi ecco la delibera del commissario straordinario Fabbricini, che lo scorso 30 agosto informò tutti i club che si erano avvalsi dei servizi di Finworld, nel frattempo dissoltasi in una bolla di sapone, che avevano tempo fino al 28 settembre per sostituire la fidejussione, data lasciata decorrere da Moriconi che cambia la fidejussione fuori dal termine perentorio (fatto che sancisce il meno 8 in classifica ed una multa da 350mila euro) scegliendo una polizza assicurativa della Cig Pannonia. Contestualmente, Moriconi effettua un versamento da 23mila euro alla Fidimed di Palermo, società che fornisce azioni di garanzia non accetatta dalla Lega Pro.
La versione pessimistica della vicenda però non si esaurisce qui: se il consiglio federale del prossimo 30 gennaio accetterà la proposta dell’Assocalciatori di retrocedere all’ultimo posto le società che non hanno provveduto a cambiare la fidejussione, infatti, calerà il sipario sulla Lucchese Libertas. A quel punto, infatti, i calciatori potranno svincolarsi per cercare un altro club ed il calcio professionistico scomparirà da Lucca. Ancora una volta.

Paolo Lazzari

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