Lucchese, ultime ore per sperare nel miracolo

Un’altra corsa contro il tempo, l’ennesima. Il travagliato destino della Lucchese si deciderà, ancora una volta, all’ultimo secondo dell’ultimo giorno utile. E, considerato lo scenario, salgono potentemente le quotazioni di chi già recita il de profundis per la società rossonera. Domani (24 giugno) cade la data spartiacque per conoscere il futuro del club: dopo la salvezza eroicamente conquistata in campo c’è tempo fino alla mezzanotte di lunedì per presentare la domanda d’iscrizione al campionato, corredata dal pagamento di stipendi, contributi, fideiussione e tassa di iscrizione. Nei giorni scorsi l’avvocato Angelo Massone – colui che ha presentato la domanda di concordato preventivo per la società e che cura gli interessi dello sfuggente Josef Ferrando – aveva rassicurato tutti in ordine alla possibilità di chiudere le pratiche prima di questo weekend. Così non è stato perché, per sua stessa ammissione, sono intervenuti fattori esterni che hanno rallentato il processo, anche se tutto sarebbe ancora in ballo. Così, esattamente come un’estate fa – con gli esiti che tutti conoscono – la Lucchese è a rincorrere l’ultimo treno.

Un termine perentorio, in realtà, è già spirato. Entro il 15 giugno scorso, infatti, doveva essere presentata la documentazione inerente agli adempimenti infrastrutturali: in sostanza, le “carte in regola” per continuare a giocare al Porta Elisa anche l’anno prossimo. Documenti che non sono mai arrivati in Lega: nel caso sempre più improbabile di un’iscrizione nella giornata di domani, l’unica soluzione sarà quella di cercare un impianto alternativo per disputare le partite casalinghe.
L’ipotesi di scomparire ancora una volta dal calcio professionistico, tuttavia, si fa strada prepotentemente. L’avvocato Massone, ancora lui, sostiene che se non ci fossero speranze ci si sarebbe già fermati, ma è assolutamente chiaro a tutti che concludere tutte le pratiche in corso in un solo giorno sia una missione ai limiti del possibile. Di sicuro non ci sarà tempo per andare dal notaio per fare subito il passaggio di proprietà: sarà ancora Aldo Castelli a dover svolgere le operazioni necessarie, per poi – solo in caso di successo – passare il club a Ferrando.
L’unico baluginio di speranza, per ora, si è intravisto grazie all’apertura da parte della Lega, che ha accreditato alla società rossonera 120mila euro per riuscire a presentare la domanda di iscrizione. Rimangono tuttavia troppi dubbi. Il primo: l’operazione Ferrando – personaggio di cui ancora oggi si sa pochissimo, come sempre è accaduto nel corso dell’ultimo anno – nasce ancora una volta nello studio commerciale di Enrico Ceniccola, l’ex guardalinee fautore dell’arrivo a Lucca di Aldo Castelli ed inviso alla totalità del tifo rossonero: nessuno dimentica lo scontro dialettico (e fisico) di una manciata di mesi fa, all’atto della presentazione al Porta Elisa. La seconda ragione per essere pessimisti: del passato di Ferrando non si sa praticamente nulla. L’imprenditore è spuntato fuori all’improvviso e, ad oggi, continua a parlare soltanto per interposta persona (l’avvocato Massone). Terzo: il debito maturato nei confronti dell’Agenzia delle entrate è di quelli che fanno tremare i polsi e, ultimo ma non meno importante, la clessidra è agli sgoccioli.
Appesi ad un filo di speranza, ancora una volta, con la forte sensazione che domani andrà in scena l’ennesimo capitolo da dimenticare della recente storia rossonera.

 

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