Paolo nautico, Braccini (Fiom): “Frazionamenti concessione avrebbero dovuto avere evidenza pubblica”

“Siamo in attesa della sentenza del Consiglio di stato a seguito del frazionamento della concessione unica del Polo nautico. Non riteniamo affatto che vi siano stati subingressi, ma frazionamenti a tutti gli effetti che dovevano risentire di gara di evidenza pubblica”. Così il segretario generale del Fiom Toscana interviene sulla vertenza attualmente in corso sulla gestione del polo nautico di Viareggio. Secondo il rappresente sindacale i vari passaggi di concessione avrebbero dovuto essere sottoposti a gara pubblica, cosa che non è avvenuta.  

“L’essersi chiusi dietro a schemi sul filo dei codici – afferma Braccini – ha messo in evidenza anche il fallimento del governo delle aree pubbliche da parte delle istituzioni, lasciando piena libertà ai privati. Le concessioni demaniali sono beni pubblici, beni collettivi, repubblicani, e devono generare ricadute sociali. Fermo restando che i passaggi di concessione devono essere pubblicizzati e risentire di specifiche gare pubbliche, nei parametri del rilascio delle concessioni dovrebbe prevalere la sostenibilità sociale, altrimenti il lavoro e la sua svalorizzazione diventano l’elemento di competizione. Intorno ad un bene di lusso come la nautica sempre più appaiono elementi di sfruttamento dei lavoratori inaccettabili, lavoro spesso svilito a scapito del profitto”.
“Le condizioni di lavoro, le retribuzioni dei lavoratori, la sicurezza nei luoghi di lavoro devono essere il perno su cui si valuta il rilascio delle concessioni – conclude Braccini -. È giusto che le imprese che investono traggano equi profitti ma la ricchezza deve essere redistribuita anche ai lavoratori. Va estesa la contrattazione di sito o di filiera, questo per evitare anche dumping tra le stesse imprese ma le concessioni pubbliche vanno rilasciate solo a determinate condizioni e nel maggior interesse della collettività, in contrasto alla cultura del profitto selvaggio, costi quel che costi, anche in termini di sicurezza e dignità umana”.

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