Amore & Vita Prodir, torna lo sprinter lettone Bogdanovics

Dopo una stagione deludente si era accasato in Asia

Uno sprinter lettone per Amore&Vita Prodir.

Maris Bogdanovics, 28enne, ritorna a vestire la maglia di Amore e Vita – Prodir. Sarà una pedina fondamentale per gli sprint e soprattutto una spalla di spessore per Davide Appollonio.

Nel corso della stagione 2017, il team manager Cristian Fanini era rimasto letteralmente impressionato dalla potenza di questo sprinter, vedendolo vincere tappe in Cina (Tour of China e Tour of Fuzhou) e poi anche in Estonia (Baltic Chian Tour), e così, si era convinto a portarlo in Italia per la stagione 2018, puntando moltissimo su di lui.

Purtroppo però, il possente velocista di Riga aveva deluso le aspettative, soprattutto a causa di una brutta forma di mononucleosi, diagnosticata con tardività che di conseguenza gli compromise le prestazioni dell’intera annata.
Stagione da dimenticare e strade che alla fine si divisero in maniera amichevole.

Bogdanovics dopo una stagione così difficile decise cercare nuovi stimoli altrove, andando ad accasarsi in Asia, nel team di matrice giapponese Interpro Cycling Academy, ripartendo con umiltà e determinazione, con la consapevolezza di aver si compiuto un passo indietro, ma con la certezza di avere le capacità e le carte in regola per ritornare quello che nel 2016 e nel 2017, aveva impressionato per l’esplosività in cui aveva dominato tante volate.

Il 2019 era iniziato decisamente bene, con un bel successo ottenuto al Tour de Tochigi 2.2 in Giappone ed altri piazzamenti nella top ten in Cina ed anche in gare 2.HC come il Tour de Langkawi.

Ma poi, nella seconda parte della stagione la squadra ha cominciato ad avere problemi finanziari e Bogdanovics si è trovato praticamente costretto a tornare in patria, prendendo parte soltanto a gare di secondo piano, peraltro vincendone alcune, ma senza più la motivazione che dovrebbe invece guidare un atleta professionista.

Nonostante questo ulteriore spiacevole avvenimento che poteva mettere definitivamente fine alla sua carriera, diverse squadre continental asiatiche si erano comunque fatte avanti con proposte economiche allettanti per averlo nelle proprie file nel 2020.

Tuttavia la volontà del velocista lettone era quella di tornare a correre ai massimi livelli, nel ciclismo che conta, per raccogliere quei risultati che nel 2018 e 2019 gli erano mancati e cancellare così i brutti ricordi.

Quindi, è così che alla fine è rientrato in gioco Fanini che da amante delle sfide, ha risposto alla chiamata di Bogdanovics.

Il team manager lucchese non si è tirato indietro, ed in pochi giorni si è giunti all’accordo che lo vedrà di nuovo vestire la casacca di A&V per prossima stagione.

Ripartiamo da un 2019 entusiasmante – dice Fanini che ci ha visto essere il primo team Contunental di matrice italiana con più risultati al mondo e più punti nel ranking Uci. Quindi nel 2020 vogliamo mantere questi livelli e magari migliorarci visto che i due uomini di punta (Tizza ed Appollonio sono rimasti con noi). Pertanto stiamo cercando di rinforzarci e con questo atleta, in determinate gare, saremo sicuramente più competitivi”.

“Per Bogdanovics tra l’altro provavo un senso di incompiutezza – spiega – qualcosa che era rimasto a metà e che mi aveva lasciato l’amaro in bocca. Vedete, Maris avrebbe dovuto correre con noi anche quest’anno, avevamo un accordo verbale e tutto sembrava apposto. I risultati nel 2018 erano decisamente mancati, ma io sapevo che c’erano dei motivi, ovvero il ragazzo era stato male e per un periodo abbastanza lungo aveva corso inconsapevole con la mononucleosi, andando a consumarsi irreparabilmente per tutto il resto della stagione. Quando è venuto fuori il problema ormai era tutto compromesso ma io ero ben disponibile a dargli un’altra possibilità. Tuttavia a pochi giorni dalla firma del contratto fu lui a dirmi che riteneva che il nostro calendario corse fosse troppo duro per un atleta con le sue caratteristiche e che preferiva andare a correre in Asia, dove invece ci sono molte più gare di livello più abbordabile e sicuramente più adatte ai velocisti puri come lui”.

“A dire il vero non fui molto d’accordo – prosegue Fanini – perché lo ritenevo (e lo ritengo tutt’ora) sullo stesso livello di un atleta molto simile a lui, come Emils Liepins (suo ex apripista nel 2016 e 2017), che dopo due anni passati a correre tra Francia e Belgio (vincendo peraltro anche una tappa al Coppi e Bartali nel 2018), è riuscito a firmare un contratto world tour per le prossime stagioni con la Trek – Segafredo. Ad ogni modo lo lasciai libero di andare e adesso non nego di essere rimasto molto soddisfatto quando mi ha chiamato per darmi ragione. Maris mi ha detto che voleva ripartire con noi nonostante le numerose offerte asiatiche, perché crede sia la migliore opportunità per trovare uno sbocco nel ciclismo che conta”.

“Oggi lui sa bene – conclude il team manager – che questa è probabilmente la sua ultima chance. La più importante in assoluto e non vuole e non deve fallire. È molto motivato e determinato ed è per questo che ho deciso di riprenderlo. Poi la storia ci racconta che chi ha fatto ritorno nel nostro team ha poi sempre rivinto delle belle corse (da Gavazzi a Danilo Celano). Inoltre, sarà una pelle fondamentale per il treno di Davide Appollonio. Davide il capitano per gli sprint, quindi mi aspetto che Maris si metta disposizione ogni qualvolta ce ne sarà l’occasione, ma allo stesso tempo avrà le possibilità di giocarsi le proprie carte. Quindi sarà un rinforzo importante e tutti noi siamo fieri e orgogliosi di dargli nuovamente il benvenuto, aspettandoci una stagione che lo proietti dove merita. Il suo debutto, come quello di tutto il team, è previsto il 26 gennaio in Argentina alla Vuelta San Juan International”.

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