Il maestro di karate Remedi: “Restate a casa”

La cintura nera: "E' un momento difficile, ma va superato cercando di guardare fiduciosi al futuro"

“Restate a casa”. E’ l’appello che lancia il maestro Alberto Remedi, cintura nera di karate.

“Il mio più grande pensiero in questo momento – si legge nella sua lettera aperta – è rivolto a tutte le categorie di persone che lavorano giorno e notte per cercare di combattere ogni giorno la battaglia spietata contro il coronavirus. Mi riferisco a chi combatte in prima linea, ovvero ai medici, a gli infermieri, a tutti gli operatori socio sanitari, che ogni giorno mettono a disposizione la loro professionalità a costo qialche volta persino della stessa loro vita. Mi riferisco però anche a chi combatte in trincea, ovvero a tutti coloro che continuano a lavorare nei settori necessari a garantire i beni di prima necessità quali alimenti e medicinali, ma anche presidi medico chirurgici ed a tutti coloro che si occupano della loro distribuzione, come gli autisti senza i quali grande catena si interromperebbe”.

“Chi resta a casa – aggiunge Remedi – si sente frustrato e frastornato, quasi incredulo rispetto a tutto ciò che sta accadendo intorno a noi ma se siamo a casa, al sicuro e sani, possiamo già ritenerci fortunati perché significa che stiamo bene e che possiamo dormire nel nostro letto e non in un letto d’ospedale. Ed è l’unico modo che abbiamo per tutelare la nostra salute e quella delle persone a noi vicine e non solo. Per questo colgo l’occasione per unirmi a tutti i miei colleghi atleti, professionisti, agonisti e amatoriali nell’appello sentito ‘restiamo a casa’ ed uniamo le nostre forze come dovessimo vincere tutti insieme un difficile match dal quale ora più che mai non ci è concesso uscirne sconfitti”.

“Per nessuno di noi è semplice dover riconvertire le nostre abitudini, ed autolimitare la nostra libertà ma soprattutto per noi atleti è un’occasione obbligata di dare il buon esempio mettendo in pratica tutta la nostra disciplina ed il nostro autocontrollo. Per quanto – aggiunge – mi riguarda non è stato altrettanto facile dovermi adattare alla situazione, per me che come i miei colleghi ho fatto dello sport, in particolar modo degli sport da comattimento una ragione di vita, uno stile di vita, il mio unico scopo. Sullo sport ho fondato la mia intera esistenza e questo virus ha avuto il potere di farci mettere il discussione persino il senso della nostra vita e di farci mettere in discussione il nostro presente ed il nostro futuro che ad oggi appare non più nelle nostre mani ma nelle mani di questo mostro invisibile che tanto ci spaventa quanto ci da forza e coraggio nel trovare la determinazione di restare in piedi e proseguire con le nostre gambe a camminare nella direzione dei nostri progetti e dei nostri sogni. Einstein diceva nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunita”.

“Trascorso un primo momento in cui anch’io mi sono sentito piuttosto destabilizzato e smarrito gradualmente ho cercato di indagare me stesso nel trovare l’opportunità che si nascondeva dietro a questo momento storico. Giorno dopo giorno ho ritrovato e riassestato gradualmente il mio equilibrio che per un istante avevo sentito fortemente minato – ha spiegato -. Ho raccolto tutte le mie forze ed energie che nel corso di tutta la mia vita ho pazientemente seminato ed ho iniziato a capire che dovevo e potevo cogliere il lato positivo di questo incubo ad occhi aperti. Ho preso il mio cane, che non è solo un cane ma per me un pezzo fondamentale del mio cuore e colonna portante nei brutti e nei bei momenti che hanno caratterizzato gli ultimi anni della mia vita, e l’ho portato a fare una breve passeggiata nei pressi di casa, lui era felice ed ero felice anch’io, perchè dopo tanto tempo stavamo facendo una breve passeggiata in tranquillità e senza fretta, cosa che a causa dei miei soliti ritmi è purtoppo una rarità. Gli ho dedicato molto tempo, l’ho coccolato e mi sono preso cura di lui, come di solito faccio, con tanta passione e cura ma con la differenza di farlo senza l’orologio puntato e la sensazione per entrambi è stato un vero sollievo. Poi ho attrezzato il mio garage con ciò che sono riuscito a reperire in breve tempo e mi sono dato degli orari in cui mi sono obbligatoriamente e con estremo rigore e piacere dedicato ai miei soliti allenamenti seppur riadattati. Fin dal primo giorno ho tenuto i contatti coi miei allievi, inviando anche a loro schede d’allenamento da poter eseguire facilmente a casa e mi sono preoccupato quotidianamente di sapere come stessero affrontando la quarantena. Giorno dopo giorno ho compreso che mai come in questo momento il mio dovere ed il mio compito erano quelli di continuare ad indossare i panni del maestro e di ricoprire per loro il ruolo di guida per non permettere che nessuno di loro si sentisse perso o smarrito o semplicemente demotivato a proseguire uno stile di vita sano ed attivo. Ho quindi sfruttato tutti i mezzi tecnologici a mia disposizione per fare in modo che potessimo sentirci tutti ancora più vicini, i miei allievi si allenano ed inviano i video degli allenamenti individuali sui nostri gruppi whatsup ed in più a cadenze settimanali organizziamo lezioni di gruppo in video chat durante le quali condividiamo tecniche, tempo e soprattutto le nostre energie ed i nostri sorrisi. Continuiamo a seminare tutti i i giorni i nostri preziosi sogni, ed prendercene cura desiderosi e fiduciosi di poterli presto ritrovare lì dove temporaneamente abbiamo dovuto congelarli e di poterli far fiorire sotto al sole del ritorno alla normalità. Sono certo e fiducioso che questo momento trascorrerà un pò più in fretta se tutti restiamo uniti seppur distanti. Lo Sport non è solo vita ma è anche e soprattutto speranza, oggi più che mai”.

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