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Pedalando la speranza porta il Giro in carcere: alla Cavallerizza detenuti ed ex si cimentano in una crono simulata

20 maggio 2025 | 12:20
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L’iniziativa promossa da Libertas e Federazione ciclistica italiana vede impegnati 9 partecipanti in 3 tappe e una crono simulata su bici posizionate su rulli

Portare lo sport all’interno del carcere è un servizio fondamentale per la rieducazione del detenuto e per il loro benessere psico-fisico, con notevoli ripercussioni anche sulla futura recidività dei reati. Sulla base di queste certezze nasce il progetto Pedalando la speranza, promosso dal Centro provinciale Libertas e dalla Federazione Italiana Ciclismo di Lucca.

Giro d'Italia e detenuti

Oggi (20 maggio) in occasione della tappa crono Lucca-Pisa del Giro d’Italia, nel piazzale di fronte all’ex cavallerizza di piazzale Verdi, nove detenuti ed ex detenuti ospiti della Casa San Francesco a San Pietro a Vico (Opera diocesana di accoglienza per detenuti ed ex detenuti ) si sono cimentati in una gara su biciclette da corsa poste su rullo.Una simulazione di quattro tappe che seguono le stesse modalità del Giro d’Italia.

Giro d'Italia e detenuti

“Un’iniziativa collaterale alle attività del Giro d’Italia – dice Renzo Marcinnò presidente della Libertas -. L’idea iniziale era quello di svolgere questo progetto all’interno del carcere di Lucca, ma per problemi logistici abbiamo deciso di coinvolgere gli ospiti della Casa San Francesco”. L’idea nasce dalle parole di Papa Francesco e dal Giubileo dei detenuti, con l’apertura della seconda porta santa al carcere di Rebibbia.

La Federazione ha suggerito di svolgere tre tappe simulate e una cronometro su delle bici posizionate sui rulli – spiega Marcinnò -. Stamani (20 maggio) in occasione della crono a Lucca del Giro d’Italia anche loro percorreranno una crono simulata”.

La tappa di oggi (20 maggio) è l’ultimo appuntamento del progetto.

Giro d'Italia e detenuti

“Abbiamo già svolto tre tappe e abbiamo già dei giovani campioni con due in testa a pari merito – spiega Pierluigi Castellani presidente del comitato provinciale di Lucca della Federazione ciclistica italiana -. Questa è un’iniziativa eccezionale ed è importante sia per noi, che per loro che dovranno reinserirsi nella vita normale e sappiamo tutti quanto è difficile farlo”.

Giro d'Italia e detenuti

Coinvolta anche Casa San Francesco a san Vito, come spiega Gabriele Ferro, presidente del gruppo Volontari carcere di Lucca: “Casa San Francesco nasce nel 1991 ad opera di un grande arcivescovo di Lucca – dichiara Ferro -. Precedentemente aveva sede in centro storico e adesso si trova a San Vito in uno stabile dell’Arcidiocesi ristrutturato grazie all’intervento della Fondazione cassa di risparmio di Lucca. Lo scopo di Casa San Francesco è quello di fare accoglienza ai detenuti, a tutti quelli che hanno finito di scontare la pena ma non hanno una casa e noi gli accogliamo nel numero massimo di 12. Quella di oggi è una bella iniziativa, la prima in Italia, che speriamo venga presa ad esempio anche da altre realtà e si inserisce in un programma più ampio che ha lo scopo di creare un ponte tra il carcere e la società, per recuperare questi soggetti”.

Giro d'Italia e detenuti