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Una serata dedicata a Enrico Turelli, da ben 61 anni socio del Panathlon Club di Lucca

17 settembre 2025 | 13:02
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Una serata dedicata a Enrico Turelli, da ben 61 anni socio del Panathlon Club di Lucca

Emozione, aneddoti e tanti ricordi per il decano dell’associazione, partito come giovane dirigente degli Universitari Lucca di basket

Una serata dedicata a Enrico Turelli, da ben 61 anni socio del Panathlon Club di Lucca e da sempre punto di riferimento per il mondo sportivo lucchese.
Si è svolta lunedì (15 settembre) all’Antica Trattoria Stefani a San Lorenzo a Vaccoli, con molti componenti del Club che hanno voluto dimostrare la loro stima e amicizia nei confronti di Enrico, il quale – insieme al giornalista Sirio Del Grande – ha ripercorso gli ultimi decenni di sport a Lucca rievocando pagine indelebili.
Lato Panathlon, sono stati messi in rilievo il suo straordinario impegno negli anni e l’attuale ruolo come delegato Fair play per l’intera area 6, ma è stata anche ricordata la sua presidenza negli anni Ottanta: è stato il settimo presidente del Club di Lucca, tra Roberto Fanucchi e Moreno Martini. Durante quel periodo è stato organizzato, nell’ottobre 1982, un convegno con l’intervento dell’allora ministro della sanità Renato Altissimo per approfondire il tema del ticket per il certificato medico d’idoneità, oltre a importanti riunioni sullo sci con la mitica Celina Seghi e sull’automobilismo con Giorgio Balestrero, figlio del grande Renato.
Il suo amore per il calcio – ha raccontato – è nato in tenera età, negli anni ’40, quando la Lucchese giocava anche contro il grande Torino.
Negli anni successivi si è messo in mostra come giovane radiocronista sportivo (il suo modello era Giuseppe Albertini), tanto da vincere un primo concorso in Rai a Torino, per poi però rinunciare al corso a Roma che avrebbe potuto sancire il suo ingresso nella tv nazionale (da quell’iniziativa nella capitale è uscito, tra gli altri, Bruno Pizzul). Ma nessun rimpianto da parte sua, solo bei ricordi.
E poi una vita da speaker dello stadio Porta Elisa, con meritati riconoscimenti ricevuti anche recentemente come inimitabile “voce rossonera” e con alcuni episodi davvero particolari, come quello legato a un vecchio derby Lucchese-Livorno, nel corso del quale Enrico è riuscito a stemperare la tensione e unire le due tifoserie sugli spalti con la notizia di una doppietta Ferrari (Schumacher e Barrichello) in Formula Uno.
Per il basket, Turelli ha rievocato la storia degli Universitari Lucca di cui egli è stato giovane dirigente. Nata come associazione cestistica, questa mitica squadra guidata da coach Berchiolli ha avuto un successo straordinario, con varie promozioni successive fino a mancare per poco la promozione in serie B, l’attuale serie A2. Grazie a questo sodalizio sono stati valorizzati giocatori importanti, ceduti a società di serie A, in cui si sono poi affermati con carriere di assoluto rilievo.
La storia degli Universitari si intreccia, tra l’altro, con quella del Trofeo Carlo Lovari, nato per onorare la memoria del giovane talento del basket lucchese scomparso prematuramente.
Nel corso della serata del 15 settembre il presidente Lucio Nobile, a nome di tutti i soci, si è complimentato con Turelli per la costante disponibilità, la passione e la sua cultura dello sport, perfettamente in linea con gli ideali e i valori etici e morali che il Panathlon porta avanti.
Nobile gli ha inoltre consegnato alcuni “pensieri” del Club, tra cui una vignetta del disegnatore e socio Alessandro Sesti che mette in evidenza proprio il legame di Enrico con lo sport in generale e con il Panathlon e il suo amore in particolare per calcio e basket, le due discipline che ha seguito di più negli anni.
Enrico Turelli, Panathlon