C Silver, Bama Altopascio in carrozza a Carrara

I rosablu prima allungano poi arrestano la rimonta dei padroni di casa e conquistano i due punti in palio

Cmc Carrara – Bama Altopascio 54-71 (11-14; 26-37; 49-60)
CMC CARRARA
: Viola 10; Bianchini; Donati 12; Bordigoni; Fiaschi 5; Mancini 10; Borghini 2; Tongiani ; Suriano 4; Pipolo 11. All. Rossi
BAMA ALTOPASCIO: Salazar 18, Del Frate, Pinzani, Creati F. 9, Lorenzi 3, Creati M. 11, Arrabito 7, Doveri 5, Bini Enabulele 10, Pellegrini 8. All. Giuntoli
ARBITRI: Rinaldi e Profeti

Forse non sarà un’impresa, ma nemmeno una vittoria simile a acqua fresca. Tenere a 54 punti una buona squadra, che gioca un basket dinamico e veloce, che inoltre appena 4 giorni prima ne aveva segnati 85 non é roba da poco.

Considerando poi il fatto che in piena rimonta del Cmc Carrara, risalita dal -19  del 25′ (39-58)  al -9 del 31′ (51-60), sono stati concessi agli avversari la miseria di 3 punti  in 9 minuti è tanta roba. Un mix tra meriti propri e demeriti altrui, ma non ci piove sul fatto che nell’ultimo periodo non è stato concesso un tiro aperto che uno agli apuani. Anzi uno sì, segnato da Mancini, poi nessun altro canestro su azione fino alla sirena. Sul +17 la deconcentrazione ha generato un anomalo 1 su 6 ai tiri liberi per il Bama. Altrimenti il gap sarebbe stato over 20. La chiave del match é stata tutta qui: la difesa.

In un periodo dove i problemi fioccano come neve a Natale gli altopascesi si sono, almeno per ora, compattati come un blocco di ghiaccio. Ovviamente è facile compattarsi quando si ha un Salazar deluxe (4 su 5 dall’arco) che fa canestro quando serve e cattura rimbalzi, quando entra Pellegrini e in 2′ piazza la bazzecola di 8 punti, 2 su 2 da tre punti e 1 su 1 da due, per poi uscire (problemi, appunto) per un risentimento muscolare che verrà valutato in settimana.

Quando i fratelli Creati si alternano nei ruoli e pungono come serpenti in penetrazione e dalla media, quando Arrabito (2 su 3 dall’arco) ricaccia gli avversari a -12 ad inizio quarto periodo con una tripla testosteronica, abbassando i decibel del PalaAvenza. Quando Doveri mantiene la calma e segna sul pressing avversario, Del Frate offre minuti qualità e Bini Enabulele inizia freddo ma poi fa letteralmente strike in zona cristalli. Per finire con Lorenzi, in evidenti difficoltà fisiche per lo stiramento al polpaccio, che però serve tre assist deliziosi (due per Creati e uno per Bini Enabulele) quando “culo mangia pigiama”. Ogni partita fa storia a sè, si dice.

La verità è che ogni partita aggiunge certezze o aggiunge dubbi. Questa in terra marmifera, dove ognuno ha portato il suo “brick in the wall”, ha aggiunto certezze. E non poche.

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