Bama Altopascio, harakiri in casa con l’ultima della classe

Rosablu in versione balneare si fanno rimontare e sorpassare nel finale

Bama Altopascio – Invictus Livorno 61-66 (20-10; 30-23; 51-41)
BAMA: Creati F. 9, Bini Enabulele 4, Salazar 12, Chiarugi 2, Pellegrini  4 Ponzo, Doveri 16, Creati M. 8, Pinzani 5, Del Frate 1. All. Giuntoli
LIVORNO: Gigena 18, Carcione 7, Odagwe, Melosi 9, Volpi 2, Morucci 10, Tellini 2, Vicenzini 9, Bianchini 9, Mele. All. Mori
ARBITRI: Mattiello e Pampaloni

Può una squadra sfiorare il blitz a Siena contro la capolista e perdere in casa contro l’ultima in classifica? E, se sì, quali sono i motivi? La prima risposta ahimé è affermativa, la seconda risposta invece non esiste, o meglio, ognuno ce l’ha dentro di sé, e, Guzzanti docet, sicuramente quella risposta è sbagliata.

Le illusioni di un paio di gare buone sono state subito spazzate via da un match non solo brutto, ma a tratti irritante per l’atteggiamento dei giocatori in campo ed in panchina. Ci sono due fatti positivi della serata. Il primo che si giocava di giovedì, con la nazionale in contemporanea, e quindi poche persone, e nessun bimbo delle giovanili, ha assistito alla gara. Il secondo che, vivaddio, la stagione sta per finire, e la voglia di infradito, che da tempo regna sovrana nella dirigenza, sarà finalmente soddisfatta.

Venendo alla partita solito Bama che quando parte bene come nel primo quarto (12-2, poi diventato 20-10) affronta il secondo con superficialità, senza passarsi la palla, con 1 contro 5 assurdi, a volte quasi ridicoli nel loro evolversi, futili passaggi dietro schiena e difesa a uomo modello subbuteo. 30-23 all’intervallo e grazie alla grande prova balistica di Doveri (4 su 6 dall’arco), nonché la verve di Pinzani, il Bama vola a +16 proprio don due triple dell’ex Pontedera (45-29). Coach Mori attinge a tutte le varianti tattiche difensive possibili mentre i rosablu rimangono ancorati ad una difesa ad uomo colabrodo, nonostante le scarsissime percentuali avversarie dal perimetro. Livorno torna in scia grazie a penetrazioni al ferro, rimbalzi in attacco e tiri liberi. Bama ancora a +10 al terzo fischio (51-41) ma il peggio deve ancora venire.

Ultima frazione e gli attacchi del Bama sono da museo degli orrori contro le varie difese livornesi, la difesa non fa meglio. 59-60 a 3’52” dalla fine che, a dimostrazione della infima qualità, rimane tale fino a 25” dalla sirena, quando diventa 59-61. Ennesimo tiro altopascese alla viva il parroco ma Marco Creati subisce fallo per due liberi. Qui arriva la follia di Salazar che battibecca con un dirigente avversario: fallo tecnico ed espulsione. Da sottolineare che sarebbe sbagliatissimo addossare colpe all’ala altopascese, che ha spesso tolto da solo le castagne dal fuoco rosablu nella stagione, in una serata che lo ha visto nervosissimo sin dall’inizio. Può capitare.

Creati impatta (61-61) ma poi ci sono, per tecnico ed espulsione, due liberi per Gigena più palla al lato per Livorno. L’ala argentina, che avevo tirato molto e male nel match, è abituato a ben altre pressione, realizza freddissimo, e nella successiva azione fa lo stesso.

Parziale eloquente di 25 a 10 nell’ultima frazione che non lascia spazio a recriminazioni, solo ad un profondo, e reale, esame di coscienza da parte di giocatori e staff tecnico. Doverosi intanto i complimenti agli avversari.

 

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