Lucchese, Grassini si presenta: “Faremo una squadra per la B” foto

“La Lucchese? Merita di andare in serie B, siamo qui riportarla ai fasti di un tempo”: si esprime così il “quasi-presidente” Lorenzo Grassini, presentandosi oggi alla stampa, nella pancia del Porta Elisa. Completo scuro, sorrisi larghi, rassicurazioni in ordine alla solidità della sua attività ed alle ambizioni per il club rossonero, accanto al futuro direttore generale Fabrizio Lucchesi: Grassini parla a ruota libera, fugando dubbi e distribuendo ottimismo.

L’imprenditore senese, che ha il suo centro di attività a Londra, dove ricopre il ruolo di amministratore della Nilor Plc, una società che si occupa di investimenti mobiliari e immobiliari con un capitale sociale dichiarato di 33 milioni di sterline, conferma subito che lo staff del club non verrà toccato fino al termine del campionato. Quanto ai tempi per il passaggio di mano delle quote, Grassini rivela che si potrebbe chiudere tutto anche prima del mese di tempo previsto dalla firma della proposta di acquisto irrevocabile del club, se l’opera di due diligence darà i suoi frutti celermente.
“Siamo qua per presentarci – esordisce – anche perché siamo arrivati all’improvviso. Abbiamo iniziato una trattativa con Moriconi qualche giorno fa, ed è andata in porto. Prima di arrivare qua abbiamo analizzato altre realtà: l’ultima è stata l’Arezzo. Ci hanno prospettato dei conti sballati e ce ne siamo andati. Con Moriconi, invece, c’è stata sintonia da subito. Abbiamo raggiunto un punto d’accordo, formalizzato con una proposta irrevocabile d’acquisto. Ci obbliga entrambi e ci ha permesso di iniziare una due diligence completa della società: non ci dovrebbero essere problemi.”
Grassini, che ha dichiarato di conoscere poco del mondo del calcio, avrà in Fabrizio Lucchesi – già direttore generale di Roma, Fiorentina, Empoli e Pisa – il suo braccio operativo. “Mi ha seguito in questa avventura – prosegue – e ne sono felice, perché è un professionista stimato, che sa di calcio”.
Sul punto prende la parola lo stesso Lucchesi: “Sono contento di essere qua, perché mi sento un po’ a casa, sono nato ad Empoli. Contavo di riavvicinarmi anche per tornare a vivere qua. Vi confesso che non volevo più fare la serie C e che, in questi mesi, ho rifiutato anche proposte in B e A. Poi la voglia di vincere questa scommessa, unita al blasone della piazza, mi hanno convinto. Mi sento responsabilizzato a far bene. In questi anni ho girato molte piazze e adesso mi sento pronto per questa sfida, anche perché Grassini mi ha detto che non siamo qua per galleggiare. Ho sentito la voglia di costruire. Abbiamo la fortuna di essere a marzo, che significa avere tempo per fare un progetto calzante per questa città, nel rispetto dei numeri, anche perché questa è un’impresa ed avete giù vissuto problemi in passato. Obiettivi? Non ci poniamo punti di arrivo”.
Ma di ambizioni concrete parla Grassini: “A giugno – afferma – vogliamo allestire una squadra che arrivi il più vicino possibile alla serie B o che riesca ad andarci”. Poi arriva anche un chiarimento sulla sua carriera imprenditoriale, necessario per rassicurare la piazza: “Nasco come consulente immobiliare nella provincia di Siena, ma non sono più socio, sono uscito dal 2004. Oggi sono residente a Londra, mentre fino al 2015 in Svizzera, a Lugano. Sono sempre stato sempre iscritto all’Aire. Dal 2006 ho sempre avuto attività fuori: sono tutt’ora iscritto all’albo degli agenti immobiliari, ma non opero più in quel campo. La società costituita ad hoc è una Ltd con capitale limitato: era stata fatta per prendere l’Arezzo. Avevamo fissato l’appuntamento per l’acquisizione dal mio notaio a Siena, ma è saltato tutto. Poi sono stato ricontattato dai loro advisor: volevano che pagassi io gli stipendi perché non lo aveva fatto il presidente Matteoni e chiedevano anche 450mila euro. Insomma, mi vendevano un pacchetto di debiti e volevano anche soldi”.
Tornando alla sua principale attività, Grassini afferma che “Ho una società costituita nel 2015: il capitale sociale è fatto da asset di una società in Tanzania, al 100 per 100 di mia proprietà. Si occupa di estrazione di materiale orifero. Abbiamo installato i nostri impianti in Tanzania, acquisendo le concessioni necessarie. A Londra, invece, abbiamo una holding pura, che non ha fatturato e detiene anche le quote di una piccola società che fa consulenza finanziaria”.
Tra pagamento dei debiti contratti dal club rossonero e acquisizione di una quota vicina all’80 per cento, Grassini dovrà sborsare circa 1 milione e mezzo, anche se – viene spiegato – non si tratterà di un travaso di denari in un’unica soluzione, perché la Lucchese ha ottenuto dilazionamenti per oltre 600mila euro. “La situazione debitoria ad oggi – ricorda il futuro presidente – è di circa 800mila euro. Un quasi pari importo servirà per l’acquisizione dell’80% delle quote da parte di Città Digitali srl. Federico Vespa si unirà a noi con una piccola percentuale, credo il 5%, anche nell’ottica di incrementare il suo lavoro giornalistico, con la tv di Moriconi. Gli investimenti futuri? Intanto abbiamo i soldi per arrivare in fondo al campionato. Per l’anno prossimo, invece, faremo un investimento adeguato a cercare di arrivare il più vicino possibile alla serie B”.
A Grassini viene anche chiesto come mai siano saltate le trattative che aveva iniziato con due club stranieri, il Brasov ed il Cluji.
“Con la prima società – spiega – l’affare non è andato in porto perché c’è stato un incidente aereo ed il loro intermediario è deceduto a metà trattativa. Avevano comunque 16 milioni di debiti, non so se saremmo arrivati fino in fondo. Con il Cluji abbiamo fatto un preliminare, ma siamo venuti via senza nemmeno recuperare i soldi. Il problema è che volevo costi e ricavi, mentre c’erano soltanto costi. Qua a Lucca, invece, vogliamo portare virtuosità economica”.
Una replica, doverosa, arriva anche alla domanda “Perché Lucca sì ed Arezzo no?”. Grassini spiega che “Là c’erano 2,5 milioni di debiti, più gli stipendi da pagare e, inoltre, mi chiedevano 450mila euro, per prendere una squadra che ha una penalizzazione enorme. Per la Lucchese sborso 1 milione e mezzo? E’ vero, ma Moriconi lascia una società dove una buona parte dei debiti – 611mila euro – sono dilazionati in un arco di tempo lungo. Inoltre, non scordatevi che ci sono anche crediti da riscuotere”.
Il futuro presidente ha anche già incontrato il sindaco, questa mattina: l’argomento principale è stato l’adeguamento del Porta Elisa. “Lo stadio da adeguare? L’idea è di iniziare a strutturare lo stadio pensando ad un modello inglese. Lì c’è un’atmosfera diversa. Stamani abbiamo incontrato l’amministrazione, il sindaco è stato disponibile e felice. Mi ha palesato le questioni e mi ha chiesto di venirci incontro”, ricorda.
Sullo staff tecnico, invece, risponde Lucchesi: “Lo staff tecnico? Non abbiamo ancora deciso, ma di sicuro – afferma – non cambieremo nulla da qui a giugno. Lopez e Obbedio restano al loro posto. Ci guardiamo bene dal toccare le cose che funzionano. Penseremo poi alla prossima stagione, con un approccio rispettoso e corretto: non si butta via il bambino con l’acqua sporca. La squadra ora va lasciata tranquilla, per finire la stagione al meglio. Verrò a vedere le partite, con molto rispetto, non voglio essere ingombrante, né invadente. Sarò interno in società dalla prossima settimana: stando qui conoscerò la realtà e capirò come funziona, chiedendo permesso a tutti, per ogni cosa. Cominceremo a lavorare dabbero dal passaggio delle quote in poi”.
Confermata, da Grassini, anche la ripartizione delle quote: 3% ai tre soci Lucca United, Lucchese Partecipazioni e Moreno Micheloni; il 17% che resta a Città Digitali, l’80% a Grassini, detratta la quota che vorrà prendersi Federico Vespa (si parla del 5%).
Con Grassini, stamani, è stata presentata anche una nutrita schiera di futuri collaboratori. Si tratta di Alessandro Pucci, già presidente del Basket Montecatini (e socio di Grassini in una piccola attività di ristorazione londinese, ndr); di Massimiliano Landi, presidente del circolo Golf Montecatini; di Stefano Ulisse, oggi presidente di un club giovanile romano, il Grifone Monteverde, ed autore materiale dell’avvicinamento della famiglia Vespa a Grassini. Con loro anche Gianni Ferruzzi, presentato da Grassini come “la mia persona di fiducia, che starà in Italia con Lucchesi. Sarà i miei occhi e le mie orecchie ed avrà un ruolo nella nuova compagine sociale”. In chiusura, anche una parola ed una carezza per Lucca United: “Avrà un ruolo nel nuovo cda – conferma Grassini – anche perché credo che la rappresentanza dei soci debba esserci, dal momento che la squadra appartiene al patrimonio della città”.

Paolo Lazzari

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