L’ostacolista Andrea Pacitto nuovo volto in casa Virtus Lucca

Nuovo arrivo eccellente in casa Virtus che, in vista della nuova stagione sportiva, si assicura un pezzo da novanta dell’atletica leggera italiana. Stiamo parlando di Andrea Pacitto, specialista nei 110 metri ad ostacoli che da oggi gareggerà sulle piste di atletica in maglia biancoceleste andando a coprire un settore nel quale il vivaio lucchese non ha saputo produrre atleti di tale livello.

Fino ad oggi infatti tale disciplina era stata coperta più che degnamente da Matteo Taviani il quale adesso, da decatleta di livello nazionale qual’è, avrà la possibilità di mettere al servizio della squadra, durante i campionati di società, il suo eclettismo nelle varie discipline per accrescere il valore complessivo del team bianco celeste. Un finale estremamente positivo per una trattativa lunga e complessa portata avanti dal direttore tecnico Matteo Martinelli con margini di budget strettissimi, andata in porto grazie alla ferrea volontà dell’atleta di fare esperienza in una società sportiva conosciuta e rispettata in tutta Italia e alla grande disponibilità del presidente della Collection Atletica Sambenedettese, che ha costantemente assecondato le aspirazioni di Pacitto e facilitato la trattativa.
Ciao Andrea, è un grande piacere averti finalmente in squadra. Ti va di parlarci un po’ di te e presentarti alla città?
Con piacere: mi chiamo Andrea Pacitto, classe ’96. Sono nato in Francia ma i miei genitori si sono trasferiti in Italia dopo pochi mesi e attualmente vivo a San Benedetto del Tronto, nelle Marche. Ho frequentato ragioneria e tra pochi mesi mi laureerò in economia aziendale all’Università Politecnica delle Marche, alternando gli impegni di studio con l’attività sportiva, che pratico ormai da più di 12 anni.
Prima di dedicarti all’altetica leggerà però hai provato altri sport, giusto?
Esatto, ho provato moltissime cose: equitazione, pattinaggio, karate… Prima di dedicarmi all’atletica leggera giocavo a calcio, ritrovandomi a correre moltissimo sul campo da gioco senza quasi mai toccare il pallone. A quel punto ho pensato di provare una attività dove si potesse correre senza stare a preoccuparsi troppo del pallone e sono finito nella Collection Atletica Sambenedettese, trovando finalmente uno sport che mi gratificasse.
E’ stato così quindi che sei diventato un ostacolista
In realtà la mia specializzazione è merito del mio allenatore del tempo, che ha intuito dalla mia struttura fisica una predisposizione agli ostacoli. Inizialmente non ero affatto convinto di questa scelta ma effettivamente in poco tempo sono riuscito a raggiungere un livello agonistico notevole e i primi risultati importanti sono arrivati intorno ai 14 anni, convincendomi che gli ostacoli fossero la scelta giusta per me. Ho attraversato anche un periodo di demotivazione in cui stavo per rinunciare ma poi, grazie anche ad un nuovo allenatore, ho ritrovato la voglia di competere trovando gratificazione nei risultati via via crescenti: nel 2015 ho raggiunto il minimo per i campionati europei juniores, nel 2017 ho ottenuto il titolo di campione italiano nella categoria promesse sui 60 metri ad ostacoli indoor, e quest’anno per finire ho conquistato il titolo di campione italiano universitario ad Isernia.
Una carriera in crescita di cui non vediamo l’ora di vedere gli sviluppi. Quanto al tuo passaggio alla Atletica Virtus Cr Lucca, come è maturata in te questa decisione?
Tutto è iniziato in maniera un po’ casuale: da molti anni sono amico di Lorenzo Carlone, atleta Virtus che per primo mi ha parlato del fatto che alla società occorresse un buon ostacolista. Da quel momento sono iniziati i contatti e le trattative col direttore tecnico Matteo Martinelli, e oltre alla possibilità di militare in una società che fa grandi risultati e compete a livello nazionale sono stato convinto dal clima e dal calore percepito fin dai primi colloqui. Per me si tratta di una grande occasione di crescita sia personale che sportiva nella quale mi sono gettato con entusiasmo.
Delle aspettative che faremo di tutto per non deludere. Sul piano strettamente sportivo invece quali sono i tuoi obbiettivi per il futuro?
Nella stagione che verrà, passando alla categoria seniores, l’obbiettivo minimo che mi pongo è di riuscire a raggiungere una finale assoluta, sia indoor che outdoor. Non mi sento di sbilanciarmi più di così ma ovviamente dovesse esserci l’occasione per conquistare qualche posizione sul podio cercherò di non farmela scappare. Parlando in generale l’obbiettivo è di migliorare i miei tempi e fare un salto di qualità in fase di allenamento: da circa un anno ho iniziato una collaborazione con un allenatore cubano al centro di preparazione olimpico di Formia, grazie al quale ho l’occasione di allenarmi fianco a fianco ad atleti di livello internazionale. Una esperienza molto formativa dalla quale sono sicuro trarrò grande beneficio.

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