Lucchese, fermata la Pro Vercelli: 0-0

Pro Vercelli – Lucchese 0-0
PRO VERCELLI: Nobile, Berra, Milesi, Crescenti, M. Gatto (73′ Iezzi), Sangiorgi (74′ Bellemo), Rosso (55′ Comi), Mammarella, Germano (86′ Grillo), Mai, Morra (86′ Gerbi). A disp.: Moschin, Merio, Comi, Bellemo, Schiavon, Grillo, Volpe, Auriletto, Pezziardi, Iezzi, Foglia, Gerbi. All.: Grieco
LUCCHESE: Falcone, Favale, Martinelli, Gabbia, Lombardo, De Vito, Mauri, Zanini, Provenzano (59′ Bernardini), Bortolussi, Sorrentino (58′ Di Nardo). A disp.: Aiolfi, Bernardini, Santovito, Di Nardo, Palmese, Strechie, Isufaj, De Feo. All.: Langella
ARBITRO: Pirrotta di Barcellona Pozzo di Gotto (Poma di Trapani e Cortese di Palermo)

NOTE: Ammoniti Provenzano, Bernardini, Iezzi, De Vito, Zanini

Leoni contro pantere: no, non è un duello in diretta su National Geographic, ma più semplicemente Pro Vercelli – Lucchese, di scena al Silvio Piola. Una sfida che termina con un pareggio (0-0) che alimenta, se ancora ce ne fosse bisogno, la convinzione potente di un gruppo di ragazzi meravigliosamente ostinati e combattivi, a dispetto degli infiniti drammi societari e della caratura tecnica degli avversari.
Langella ritrova tutta la difesa titolare e schiera De Vito mezzala, mentre come di consueto Provenzano agisce alle spalle delle punte, Bortolussi e Sorrentino. E’ la Pro Vercelli che tenta di fare la partita, schiacciando fin da subito la Lucchese, ma è dei rossoneri – destro smorzato di Mauri dal limite – la prima conclusione della gara, con l’ex Nobile che blocca comodamente. La Lucchese prende rapidamente le misura al più quotato avversario e mette i brividi da corner al quarto d’ora, con la palla che attraversa tutta l’area piccola senza che nessuno riesca a spingerla dentro. Bisogna attendere la mezz’ora per la replica dei padroni di casa e, per i ragazzi di Langella, si tratta di un autentico brivido: Morra sfonda sulla fascia destra e serve in mezzo per l’accorrente Germano che, solo davanti a Falcone, calcia a lato colpendo di prima intenzione. Adesso sale in cattedra Morra: è sempre lui ad imbeccare Germano, una manciata di minuti più tardi, ma Falcone disinnesca prima che l’attaccante arrivi sul pallone. Al 37′, poi, il centrocampista dei piemontesi ci prova direttamente con il mancino dai sedici metri, ma il numero uno rossonero si distende e dice di no. La Pro Vercelli ha alzato i giri del motore e, grazie ad un tasso tecnico superiore, riesce a premere con foga a ridosso dell’area difesa dalla pantera.
Si riparte senza cambi ed il ritmo non è certo forsennato. Al 54′ squillo Pro con Crescenzi che alza la mira girando di testa, sugli sviluppi di un corner. Sono comunque i padroni di casa a continuare a premere: Langella se ne accorge subito ed effettua un doppio cambio, inserendo Di Nardo e Bernardini al posto di Sorrentino e Provenzano e passando quindi ad un centrocampo a cinque, per avere maggior filtro. Per la Pro Vercelli entra invece in campo Comi che, reclama un penalty per una presunta spinta dopo una manciata di minuti, ma per il direttore di gara non c’è niente. Ancora i piemontesi a montare un forcing: stavolta è Gatto a ricevere uno scarico e ad esplodere il mancino dal limite, alto sopra la traversa. La Lucchese, nel frattempo, è praticamente scomparsa in fase offensiva e si limita a contenere per poi tentare ripartenze veloci, che tuttavia non sortiscono l’effetto desiderato. Per la Pro Vercelli è sempre Morra a rendersi pericoloso: è l’84 quando riesce a sfondare in area, ma conclude con un esterno flebile, bloccato da Falcone. Quando tutto sembra incanalarsi verso il pareggio ecco l’episodio che rischia di far soccombere i rossoneri: De Vito commette fallo in area su Comi e l’arbitro indica il dischetto del rigore. Dagli undici metri va lo stesso Comi ma Falcone,monumentale, para la conclusione. Lo specchio di una squadra oltre ogni limite, incapace di morire. Anzi, nel recupero è Bortolussi a far scorrere un lungo brivido lungo le schiene del Silvio Piola, con una botta che si ferma sull’esterno della rete. Ancora un capolavoro. Ancora la faccia pulita e ammirevole di una medaglia ignobilmente ammaccata.

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