Boi allenatore a Lammari: “Mi ha convinto il progetto”

È Christian Boi il nuovo allenatore del Lammari. È arrivata martedì sera (4 giugno) l’investitura da parte della società. La scelta è avvenuta sul tecnico passato agli onori delle cronache in Seconda Categoria con il San Filippo.

Mister, promosso sul campo, dopo una stagione da protagonista.
“Sono contentissimo. Mi hanno cercato un sacco di squadre. Abbiamo dato vita ad una grande stagione, nelle due annate precedenti il San Filippo aveva chiuso il campionato con due quintultimi posti”.
Qual è stata la vostra forza?
“Abbiamo fatto gruppo, siamo stati una famiglia”.
Torna dove già la conoscono
“È un posto dove sono già stato. Questo nella scelta mi ha facilitato ed ha inciso. Ho allenato la juniores del Lammari per due anni consecutivi dal 2011 al 2013. Nel primo anno abbiamo vinto gli juniores provinciali e nel campionato successivo siamo arrivati terzi con gli juniores regionali”.
Campionato da protagonista, conoscenza dell’ambiente, siano questi i motivi per cui la società ha risposto su di lei le attenzioni?
“Credo che come faccio io con i ragazzi, abbiano scelto prima l’uomo e poi l’allenatore. In genere dove ho allenato abbiamo sempre raggiunto l’obbiettivo. All’Aquila sono arrivato a metà stagione e l’anno dopo abbiamo fatto benissimo. A Porcari ho diretto la squadra in Prima Categoria”.
Il suo marchio di fabbrica?
“Palla a terra, inserimenti e voglia di giocare, e poi soprattutto tanto lavoro con la palla. L’attrezzo fondamentale, altrimenti andiamo al campo Coni a fare atletica. Un calcio a uno-due tocchi dove ci dobbiamo divertire”.
Accento e origini sarde…
“Ho smesso di giocare che ero ancora abbastanza giovane. Per impegni di lavoro di mio padre, con la famiglia abbiamo lasciato l’isola e ci siamo trasferito a Lucca. In Sardegna giocavo nella Domus Novas, ho avuto un brutto incidente stradale e ho iniziato ad allenare agli Allievi della Pieve San Paolo”.
Perché ha sposato la causa del Lammari?
“Il progetto mi ha convinto. Sono ambizioso, l’opportunità di lavorare con i giovani mi stimola tantissimo. Qui non c’è l’idea di schierarli nei ruoli marginali perché si è costretti ad impiegarli. Li impieghiamo nei loro ruoli, gli diamo fiducia. La juniores ha vinto i regionali ed è stata promossa nella categoria elite”.
Li conosce come squadra?
“Non li ho mai visti giocare, conosco meglio alcuni ragazzi della prima squadra. Borelli, Cipriani, Dal Poggetto, Ricci. Il divario tra le categorie c’è ne tanto. A partire dagli amatori, fino alla serie A, la cosa essenziale è il gruppo, bisogna insegnare la disciplina. Gli allenamenti vanno resi divertenti. I ragazzi vanno fatti lavorare tanto, ma se sai farli divertire non si accorgono di quanto li tieni sul campo, crei un clima tranquillo dove l’allenamento diventa piacevole. Sono cose che ho capito andando a vedere gli allenamenti delle squadre primavera”.
Lei è un debuttante in Promozione…
“Lo scorso anno in Seconda facevo due allenamenti, ora ne faremo tre. È più facile farli apprendere ed è inevitabile che ci sarà un po’ di timore. Direi spaventato no, stimolato si”.
Si porterà qualcuno dei suoi ragazzi con sé a Lammari?
“Ci sono dei ragazzi che a San Filippo possono giocare tranquillamente in Promozione. Mi seguirà l’attaccante Edison Islami, ha chiuso la stagione con 30 gol di cui 24 in campionato e 6 in Coppa”.
Il suo sistema di gioco.
“Il 4-3-3 è il mio credo, ma queste sono valutazioni che dovrò fare con la società, dalle quali inizierà il nostro mercato. Qualche nome lo vaglieremo insieme”.
Il progetto c’è, l’allenatore anche, ora il Lammari dovrà individuare gli interpreti. Altrimenti a cosa serve il calcio mercato?

Andrea Signorini

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