Fiom: “Polo nautico, in attesa del frazionamento si perde il lavoro”

“Stiamo assistendo con molta preoccupazione ad un esodo incentivato dalle aree della Polo nautico da parte di imprenditori che dovevano e potevano, a giudizio del sindacato, delineare il futuro della nautica viareggina.
Si poteva creare seriamente una situazione tale da garantire il lavoro per molti anni, ma invece si è voluto, e si insiste su questo terreno!, creare le condizioni per cui un concorrente scomodo se ne dovesse andare”.

In una nota la Fiom della Versilia si esprime sul caso del cantiere San Lorenzo che dovrebbe lasciare Viareggio e più in generale sul futuro del distretto: “Grazie a chi non gli ha concesso gli spazi per poter lavorare e produrre. Grazie quindi ai soci del Polo, che bramano esclusivamente di poter frazionare le aree e le concessioni demaniali, si è bruciata la più grande opportunità che fosse capitata da diversi anni a questa parte. Il risultato? Si sono svuotati i cantieri, capannoni, in attesa del frazionamento e di una successiva rivendita con speculazione annessa, con l’amministrazione comunale schierata in favore della spartizione dell’area demaniale”.
Nella nota le tute blu della Cgil chiedono di ripartire da un serio piano di politica industrial per l’area, offrendo “un pacchetto che comprende una filiera qualificata per ciò che riguarda la produzione e un nucleo consistente di lavoratori professionalmente validi in grado di strutturare qualsiasi attività di costruzione con tempi di avviamento brevissimi. Chi nel Mediterraneo è in grado di proporsi con un’offerta praticamente chiavi in mano per produrre imbarcazioni di lusso e di qualità come potrebbe fare il Polo nautico? Ma un’area frazionata a chi interesserebbe? A qualche imprenditore bottegaio? Si rischierebbe il declino dell’area e del lavoro per l’intera Darsena e noi crediamo che Viareggio non se lo possa permettere. Per questo ci rivolgiamo anche al sindaco, perché vengano assunte nella responsabilità e attraverso un confronto serio tra tutti gli attori sociali ed isituzionali, le scelte migliori per lo sviluppo delle aree demaniali, del futuro di Viareggio e della sua cantieristica senza ricatti e senza veti. Viceversa il rischio è molto grande e non sia mai che qualcuno voglia attribuire le probabili conseguenze a chi aveva denunciato il problema”.

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