Forte dei Marmi, Michele Molino si candida sindaco

Il vicesindaco Michele Molino scioglie i nodi e lancia la sua candidatura alla poltrona di primo cittadino di Forte dei Marmi per le amministrative 2017. Una candidatura che era nell’aria da tempo e che sabato prossimo (10 dicembre) verrà ufficializzata nella sala congressi della società mutuo soccorso a partire dalle 10,30 con un incontro aperto ai cittadini.

“In realtà – afferma Molino – la mia è una scelta che parte da lontano, che fa parte di un percorso iniziato alcuni anni fa, e che oggi si rinnova e rafforza nelle intenzioni e nelle prospettive”.
Un candidato che ha già alle spalle l’esperienza politica di chi, come lui, ha potuto partecipare all’ammistrazione del terrtorio. “Due mandati consecutivi non sono pochi – dice – ma, chi conosce il tema dell’amministrare, sa bene come la politica ponga quotidianamente sfide diverse, su temi diversi, che richiedono soluzioni diverse. E, in un certo senso, il bello della politica in fondo, è proprio questo”.
Molino torna poi sull’esperienza politica ancora in corso, e rilancia: “Abbiamo, in questi anni, affrontato diverse e molteplici sfide: è nelle umane aspirazioni volerle risolverle tutte ma è nella scienza statistica che queste aspirazioni, trovano un giusto ridimensionamento, pertanto, molte le abbiamo vinte, altre le stiamo affrontando. Certamente, si potrà non essere d’accordo sulle scelte adottate nel corso degli anni, per carità, ma non si può non ricordare che un’amministrazione ed una politica degne di questo nome, abbiamo un solo risultato possibile: quello di riconsegnare ai cittadini un bilancio complessivo col segno +. Noi ci siamo riusciti, e queste non sono mie opinioni in libertà, sono dati concreti. Questo è un risultato che garantirà un’ottima base di partenza per continuare a ben amministrare questo paese, chiunque ne avrà l’onore”.
Una scelta, quella di Molino, consapevole che “le sfide meritino una nuova attenzione, un nuovo approccio che parta dal basso, che coinvolga i cittadini in maniera attiva come veri e propri ufficiali di collegamento tra le sfide del territorio e l’amministrazione comunale, in una parola, la politica dell’ascolto”.
“Considero questi anni di esperienza – osserva – come una vera e propria palestra politico-amministrativa. Ho imparato che la passione da sola non basta, è necessario conoscere la macchina amministrativa in tutti i suoi ingranaggi. Oggi posso dire che sono pronto ad assumermi questa grande responsabilità con un nuovo progetto politico, il mio. Per questo, ad esempio, ho voluto dare vita ad un vero e proprio laboratorio che ho chiamato Laboratorio +Forte: si tratta di un primo nucleo di cittadini guidati da uno spirito di rinnovamento, ognuno con le proprie esperienze e professionalità e, in base a queste, organizzati in gruppi dedicati a temi diversi come la cultura, la scuola, il commercio, lo sport, la sicurezza, il turismo, l’ambiente e il sociale, che stanno iniziando a raccogliere le proposte, gli umori, le idee e le critiche dei cittadini e, con questi, poter iniziare un dialogo continuo per la costruzione di un programma di governo condiviso. Un’esperienza che non si limiterà a redigere il cosiddetto quaderno di governo, ma che continuerà a supportare concretamente la macchina amministrativa. Il giorno dieci sarà un’occasione per raccogliere nuove adesioni”.
Dunque, una politica che parta da una condivisione dal basso si diceva, e che tenga conto delle analisi delle risorse effettive proprio perché, prosegue il candidato “la politica che ho in mente non è quella delle visioni, che francamente hanno sempre generato speranze disattese, ma quella delle “concrete intuizioni” e queste non possono che basarsi su dati certi”.
Infine, non evita il confronto Molino, e aggiunge: “Ne approfitto per lanciare un messaggio a tutti coloro che hanno a cuore il futuro di Forte dei Marmi: ecco, a loro voglio dire che esiste un luogo che si trova al di là dei propri interessi, delle proprie idee, battaglie o aspirazioni personali e quel luogo si chiama ‘futuro del nostro paese’. Se anche loro ci credono, noi siamo lì che li aspettiamo per ragionarci insieme”.

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