Rifiuti a Pioppogatto, accordo Cav-Ersu: salvi servizio e posti di lavoro

Con la sottoscrizione del contratto di servizio tra il Consorzio ambiente versilia (Cav) ed Ersu Spa si conclude oggi, in modo estremamente soddisfacente per tutte le parti in causa, la delicata questione della gestione dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Pioppogatto.

“Grazie alla determinazione e all’impegno del Cav e di Ersu Spa – si legge in una nota del Comune di Forte dei Marmi – uniti all’atteggiamento collaborativo e responsabile delle organizzazioni sindacali, di Ato Toscana Costa, nonché di RetiAmbiente Spa si è conclusa la prima fase dell’operazione che ha consentito di salvare la totalità dei posti di lavoro dei dipendenti a tempo indeterminato all’impianto, riducendo l’eventuale ricorso alla cassa integrazione, per un numero ridotto di ore settimanali, a dipendente e concordando con i diretti interessati, prossimi al pensionamento, due esodi incentivati; garantire il servizio del ciclo di trattamento dei rifiuti, senza stallo e interruzione, in vista della stagione estiva; permettere al Cav di contare su un canone annuo, così da agevolare l’accesso al credito bancario, in modo da rispettare i termini dell’accordo transattivo con Termomeccanica Spa senza ulteriori costi”
“Naturalmente – ha dichiarato il presidente di Ersu Ramacciotti – non si è trattato di cogliere una rosa senza spine, sappiamo tutti che è un impegno che dovrà vedere uniti organizzazioni sindacali, Cav, Ato e RetiAmbiente, soprattutto per ciò che riguarda il flusso dei rifiuti”. “Desidero ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per la definizione del contratto con Ersu – è intervenuto come presidente del Cav il sindaco Umberto Buratti – dal presidente Ramacciotti, al direttore Bresciani Gatti, al segretario Cav Sortino. Ritengo, inoltre, di dover sottolineare l’impegno della Regione Toscana, con l’assessore Fratoni per la disponibilità e la collaborazione nell’affrontare la partita di flussi dei rifiuti, necessari per mantenere l’equilibrio del piano industriale dell’impianto”. “Senza dimenticare – ha concluso Buratti – la disponibilità delle organizzazioni sindacali e di Vera per la risoluzione consensuale del contratto”.

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