Candalla, ok al protocollo per la valorizzazione

È stata messa a punto la bozza di protocollo d’intenti tra il Comune di Camaiore e la Monte Prana spa, società proprietaria di un’area di 415 ettari all’interno del Parco ecologico di Candalla. Il documento, che sarà firmato nei prossimi giorni, pone le basi per il prossimo sviluppo, in linea con le indicazione del piano strutturale, di una zona dall’altissimo valore paesaggistico, archeologico, ma anche produttivo vista la sua predisposizione per le attività sportive e per coltivazioni agricole bio.

Il progetto di valorizzazione si pone quattro obiettivi principali: individuare i luoghi significativi per l’osservazione e la conoscenza del paesaggio e le aree che sotto il profilo naturalistico risultano di maggior pregio, gli edifici di valore storico-documentale ed i siti di interesse archeologico, in cui prevedere aree dove si potranno realizzare punti tappa, percorsi didattici e museali, centri visita e di informazione; predisporre un progetto di valorizzazione e fruizione dei sentieri esistenti e di promozione delle attività sportive ad essi connesse: trekking, alpinismo e palestre di roccia. Collegare attraverso l’uso dei sentieri i diversi nuclei storici e la città di Camaiore, soprattutto in relazione alle aree strategiche di recupero e rinnovo urbano di Vado e Frati e all’area attrezzata sportiva e ricreativa del torrente Lombricese; disciplinare gli interventi tesi al recupero degli insediamenti che dovranno costituire un serbatoio di edifici per il pernottamento e il soggiorno connesso alle attività di fruizione della montagna, anche in connessione con la realizzazione delle “porte del parco”; prevedere interventi di manutenzione, miglioramento e salvaguardia delle sponda del fiume, nonché del verde, mantenendo anche gli aspetti di naturalità eventualmente presenti.
Nello spirito del protocollo il Comune di Camaiore, opererà per il recupero del Molino di Taccone, come parte integrante dell’intero progetto. Nel piano programmatico del parco del Lombricese lo staff di progettazione, composto dallo studio Ceragioli Bettini, dallo studio Gatti, dallo studio Giusti e dallo studio Buchignani, oltre alle attività legate all’arrampicata sportiva, al trekking e al turismo equestre è stato predisposto il recupero della condotta per adattarla al sentiero per disabili più lungo d’Europa. La condotta diventerà una infrastruttura a triplice valenza. La prima è la sua funzione originaria, la seconda al trasporto del legname delle aree contermini attraverso la creazione di una cremagliera, la terza mediante piccole piazzole di scambio con sentiero panoramico per disabili.

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