Pietrasanta, Sgarbi per il libro su Gianfranco Bruno

Mercoledì (30 agosto) alle 19, nel salone della Santissima Annunziata del chiostro di Sant’Agostino di Pietrasanta, sarà presentato il volume Gianfranco Bruno, pittore (Genova 1937-2016) a cura di Lia Perissinotti (Erga edizioni), dedicato all’opera pittorica del noto critico e studioso d’arte, affermatosi per mostre e saggi di rilevanza nazionale e internazionale. A presentarlo sarà Vittorio Sgarbi, autore del saggio introduttivo dedicato alla figura dell’artista genovese contenuto nel volume.

Bruno, già direttore dal 1969 al 2001 dell’Accademia ligustica di belle arti di Genova, ne rinnova completamente l’istituzione; è inoltre docente di arte moderna all’Accademia di Brera a Milano dal 1976 al 1981. FIn dagli ultimi anni del liceo classico si dedica quasi esclusivamente alla pittura, in particolare quella ad olio, e si impegna in seguito, sempre più assiduamente, nella critica d’arte che diverrà nel tempo la sua attività ‘ufficiale’, senza che questo gli impedisca tuttavia di proseguire con continuità il suo percorso artistico nell’intero arco della sua vita. Importante nella sua formazione il soggiorno romano, durante il quale conosce Mafai, Mazzacurati e Fausto Pirandello, frequentazioni che lo introducono nell’ambiente artistico locale e consolidano il suo interesse per la ‘scuola romana’. Successivamente vive a Milano, città con cui rimarrà sempre in contatto. Frequenterà nel tempo in particolare Testori, Tassi, Francese, Chighine, Morlotti, Savinio. Nel 1969, in concomitanza con la sua nomina di direttore dell’Accademia ligustica, si trasferisce definitivamente a Genova. Dalla metà degli anni Settanta inizia a privilegiare la tecnica del pastello, che diventerà nel tempo il suo mezzo di espressione più consueto. Il suo orientamento artistico si fonda sulla convinzione che esista una continuità tra l’arte antica e quella moderna e in questo senso si può ben comprendere la sua predilezione per l’arte figurativa e il rifiuto di qualsiasi ‘originalità’ e compromissione in funzione del mercato. Attività artistica e attività critica trovano quindi ambedue motivazione in una scelta di orientamento corrispondente a ben motivate predilezioni personali. Rarissime le apparizioni pubbliche del suo lavoro. Sempre apparso restio ad esporre le sue opere per timore di una negativa interferenza tra la sua attività pubblica di critico e quella più intima e privata di pittore. Prima ed unica personale in Italia, nel 1998, alla galleria Appiani Arte trentadue di Milano. Di lui, Vittorio Sgarbi scrisse: “Bruno è interprete lucido come storico e come pittore”. Si ricordano i numerosi i colloqui con Claudio Nembrini alla Radio Svizzera di Lugano su importanti mostre ed artisti, i saggi pubblicati in occasione di mostre allestite al museo civico Villa La Malpensata di Lugano, Il paesaggio mistico in Rouault in un catalogo del 1997; 1900-1015: problematiche nuove e sviluppi del linguaggio in Edvard Munch, catalogo del 1998; 1923-1941: Chagall e gli anni dell’esilio in Europa. Berlino, Parigi e i primi viaggi, in un catalogo edito a Lugano nel 2001. Ha curato con Soldini l’esposizione, allestita al museo d’arte di Mendrisio Renato Birolli. Sentire la natura nel 2005 e, inoltre, ha scritto su vari artisti ticinesi. Nel volume sono contenuti il saggio introduttivo di Vittorio Sgarbi e i testi di Claudio Nembrini e Ruggero Savinio. Oltre alla straordinaria presenza di Sgarbi, alla presentazione parteciperà il critico d’arte Flavio Arensi. Nell’occasione, saranno proiettate immagini delle opere dell’artista. L’ingresso è libero.

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