Pd: “No alle fusioni di Carnevale e Pucciniano”

“Con cadenza più o meno regolare, si riaffaccia il disegno della Fondazione Unica, un progetto al quale l’amministrazione Del Ghingaro sembra intenzionata a imprimere un’accelerazione. A questo riguardo il Pd di Viareggio non può che esprimere perplessità e riserve”. E’ quanto sostiene il segretario Pd, Filippo Guidi.

“Unificare o fondere Pucciniano e Carnevale – aggiunge – ci sembra improprio, vista la natura profondamente differente delle due manifestazioni. I problemi della lirica sono assai distanti da quelli di una manifestazione popolare come il Carnevale e non crediamo che queste due realtà possano essere accorpate nel segno di un management unico, tanto più che, se si è alla ricerca di forme di risparmio, si deve sapere che il Cdi e il Cda delle due fondazioni, presidente compreso, sono a costo zero, perché i componenti svolgono il loro ruolo gratuitamente. Riteniamo utili, invece, forme di razionalizzazione dei servizi. Per esempio un comune ufficio stampa e altre sinergie potrebbero e dovrebbero essere studiate con attenzione per giungere a un contenimento dei costi organizzativi. Per quanto riguarda il Pucciniano – prosegue Guidi -, il Pd ha più volte suggerito l’inserimento del Festival di Torre del Lago all’interno del coordinamento dei Teatri della Costa (con Pisa, Livorno e Lucca). Questo processo è già stato avviato – attraverso una mozione Pd approvata dal consiglio regionale – e ha come obiettivo la gestione unitaria dei teatri, a partire da un cartellone unico. Si tratta adesso di inserire il Pucciniano in questo percorso, come proposto dal consigliere regionale Stefano Baccelli. Non siamo all’anno zero, perché già nel 2014 furono mossi i primi passi verso la collaborazione fra i quattro teatri della costa toscana, partendo dal coordinamento di biglietteria, marketing, stampa e promozione. Del tutto irricevibile, infine, ci pare la proposta di creare un super coordinamento di tutte le attività culturali cittadine, attraverso una regia unica facente capo al sindaco. Ci sembra un progetto ritagliato sulla personalità dell’attuale primo cittadino, sempre più convinto della logica dell’uomo solo al comando. Il sindaco è già sufficientemente garantito dal potere di nomina e di revoca dei presidenti delle Fondazioni e di tutti i loro componenti. Riteniamo che un simile disegno autocratico rischi di svuotare questi enti del minimo di autonomia necessaria al loro funzionamento, oltre a rendere il ruolo dell’assessorato alla cultura prossimo allo zero. Alla cultura viareggina servono risorse, partecipazione e dialogo e non un sindaco-padrone che tutto decida e controlli dall’alto”.

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