Sanità sempre più ‘privata’, Mallegni (Fi): “Deve essere servizio omogeneo”

Più di un paziente su due si rivolge alla sanità privata nel tentativo di aggirare o saltare le liste di attesa ed accorciare i tempi di ricovero, analisi ed accertamenti vari. Questo quanto si legge da un articolo de La stampa preso in analisi da Massimo Mallegni, vice coordinatore vicario di Forza Italia di Pietrasanta: “L’articolo ‘Il ricatto ai malati’ – scrive – ha centrato benissimo il bersaglio. Bersaglio che era stato centrato a sua volta dal rapporto annuale sugli ospedali curato commissionato dall’Associazione per le cliniche private e che il quotidiano torinese ha ripreso. Finalmente – continua Mallegni – c’è anche un rapporto autorevole e completo a certificare ciò che andiamo dicendo ormai da molto tempo in Toscana. I pazienti sono spinti verso le strutture private e verso la visita a pagamento per mettere la freccia ed evitare le code. Ma per chi non può permetterselo il sorpasso?”.

“La lentezza della nostra sanità ed il suo meccanismo perverso – commenta – sono all’origine di una scelta obbligata. Chiami il Cup e ti prenotano un esame o una visita mesi dopo, e se ti va bene ti mandano in vacanza in una struttura dove la lista è più corta a 150 chilometri di distanza a tue spese ovviamente. Se puoi permettertelo ti rivolgi al privato che in 24 ore di da risposte e soddisfazione e agevola il percorso successivo in caso di inserimento nella struttura ospedaliera”.
Complessivamente, secondo quanto si legge dalla nota di Massimo Mallegni, i malati italiani spendono 40 miliardi di euro per pagarsi le cure nelle strutture private. L’Italia ha – secondo il rapporto – la spesa sanitaria più bassa del G7 con il 6,7 per cento (dato relativo al 2015) con una diminuzione dello 0,1 per cento rispetto all’anno prima e addirittura del 0,6 per cento rispetto al 2009.
“In Toscana – spiega Mallegni – la sanità toscana costa 7,2 miliardi di euro all’anno mentre quella privata 2,2 miliardi ma con una sostanziale differenza: la prima è in calo da anni, la seconda è stabile. Il taglio alla sanità pubblica sta portando i cittadini italiani ad una reazione di sopravvivenza: se non trovo risposte celeri nella sanità pubblica, e non voglio rischiare di morire, devo rivolgersi alla sanità privata. E’ saltato, e lo dice correttamente il rapporto, il Patto sul Welfare. Di questo passo – continua – la sanità pubblica perderà le prerogative di universalità e solidarietà. I tagli progressivi che hanno interessato tutto il sistema nazionale, quindi anche quello toscano che ha però l’aggravante di una riforma che ha accentuato la difficoltà generale, sono arrivati ad un limite invalicabile. In Italia la spesa media procapite è 2.400 euro per abitante, in Inghilterra, Francia e Germania è tra i 3mila e 4mila euro. Non si può continuare a tagliare – conclude – Ci sono rami e piante da segare, ma non sono certo quelle dei servizi sulla salute ai cittadini”. Per Mallegni il prossimo governo dovrà mettere mano al titolo V della costituzione: “la sanità – scrive – dovrebbe essere un servizio omogeneo, a livello di qualità del servizio, su tutto il territorio nazionale. Solo così si ristabilisce il diritto alle cure universale”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.