Polo nautico si ferma nel ricordo di Joubert

Si è svolta stamani (27 febbraio) l’assemblea dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nella mensa di Polo Nautico in via dei Pescatori a Viareggio. Un’iniziativa organizzata dalla Fiom Cgil della provincia di Lucca, per l’11esimo anniversario della morte del 23enne marinaio sudafricano Joubert Thompson, caduto dal ponteggio dell’imbarcazione Romanza nel 2007 durante alcuni lavori di manutenzione.

Dopo la deposizione dei fiori alla lapide installata nel 2012 all’ingresso della sala mensa del Polo intitolata proprio al giovane marinaio, ha preso il via l’assemblea con una cinquantina di delegati di tutte le aziende metalmeccaniche della provincia, alla presenza di Massimo Braccini, segretario Fiom Toscana, il segretario della Fiom provinciale di Lucca Mauro Rossi, Nicola Riva della Fiom Versilia, Lamberto Pocai, già segretario dei metalmeccanici, Fabrizio Simonetti, responsabile Cgil della Versilia e Daniele Dinelli, ex dipendente del Polo e per molti anni delegato Fiom nei cantieri navali.
Grande è stata la commozione per il ricordo di quella morte assurda, da parte dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali allora presenti. Joubert Thompson cadde nel vuoto a causa di gravi omissioni nella sicurezza del ponteggio, in assenza di protezioni laterali, mentre i teli di nylon apposti durante le operazioni di verniciatura, impedivano di vedere chiaramente la reale situazione di pericolo.
Una vicenda che è stata analizzata in questi anni passando per tre gradi di giudizio: nel 2014 la sentenza di primo grado, poi l’appello nel 2016 e la Cassazione quest’anno, hanno condannato il coordinatore e responsabile dei lavori per conto di Azimut Benetti e il comandante della Romanza.
Anche la Fiom Cgil, costituitasi all’epoca parte civile, sarà risarcita e il ricavato sarà utilizzato in opere e iniziative volte a promuovere la sicurezza sul lavoro, ha spiegato Mauro Rossi.
Intanto, ha annunciato Lamberto Pocai, è stato costituito un coordinamento degli Rls Fiom su salute e sicurezza.
“Dal 2007 ad oggi – ha detto Mauro Rossi – sono stati 14mila i morti sul lavoro in Italia e pochi giorni fa, il 14 febbraio durante il turno di notte, è morto un altro operaio della nautica, Alessandro Colombini, nell’area dei Navicelli a Pisa in un incidente del tutto simile a quello accaduto a Joubert”.
“Se le morti sul lavoro sono tutte ingiuste, è ancora più inaccettabile che accadano in un settore come quello della nautica dove i profitti sono altissimi – ha continuato Rossi – ma dove anche la ripresa cui stiamo assistendo, non cambia la natura precaria del lavoro, fatto di una giungla di appalti e subappalti, ritmi serrati, contratti diversi, con piccole ditte e lavoratori stranieri scarsamente formati sulla sicurezza”.
“Un mondo ormai globalizzato, dove il numero dei dipendenti diretti dei cantieri è esiguo rispetto a quelli delle ditte in appalto, a discapito anche della qualità della produzione – ha continuato Rossi – ma dove l’imprenditoria privata si sviluppa sul Demanio, quindi su un bene pubblico dato in regime di concessione e per il quale dovrebbe essere richiesto il rispetto delle condizioni di sicurezza e di qualità del lavoro. E se in questi anni i governi nazionali hanno operato tagli sulla prevenzione e la sicurezza, anche gli enti locali, come i Comuni, non possono lasciar fare”.

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