Nasce il Comitato per la difesa della scuola pubblica a Seravezza

Si è riunito ieri sera (23 luglio) in Sala Romeo Salvatori della Pro Loco, via del Greco 11, il Comitato difesa scuola pubblica Seravezza, Cds.
“Posto che la scuola di paese è un bene collettivo da preservare – dicono i promotori – dal momento che, come abbiamo fatto presente in sede consiliare giovedì scorso (dove sono stati convocati i genitori dalla stessa amministrazione), concorre alla formazione dell’identità locale, stimolando nei giovani la conoscenza e la condivisione della storia e della cultura del territorio, e alla luce di quanto emerso nella stessa riunione, il comitato, in assemblea, ha deciso di stilare un documento e di diffonderlo a mezzo stampa, affinché raggiunga tutti i destinatari, compresi i cittadini che stanno partecipando alla raccolta firme presso gli esercizi commerciali di Seravezza, i quali non hanno potuto essere presenti alle riunioni, ma sostengono con forza
l’azione di questo comitato”.

“Torniamo a ribadire – dicono dal comitato – consapevoli del fatto che sia necessario trovare una soluzione alternativa all’edificio scolastico di via Vittorio Veneto, che tale alternativa dovrà essere nel capoluogo, e ciò al fine di creare il minor disagio possibile, prima di tutto agli scolari, poi ai genitori che avevano scelto la scuola elementare Frediani in quanto risultava essere quella più facilmente raggiungibile per gli abitanti della montagna e non solo. Ricordiamo che ad un bambino che va alle elementari, non si può chiedere di alzarsi prima, al mattino,
durante l’inverno, di quanto non faccia già adesso. Durante la riunione con l’amministrazione, tra le altre cose, niente è stato detto sulle spese di trasporto degli alunni, su chi graverebbero? Se si dà uno sguardo al passato, non recente purtroppo, durante alcuni lavori nelle scuole di Seravezza, gli alunni vennero spostati presso Palazzo Mediceo. Già a quel tempo, quando peraltro erano ancora attive molte più scuole, oggi chiuse, si era compreso che non si poteva creare troppo disagio ad alunni e genitori, spostando altrove coloro che frequentavano la scuola del capoluogo”.
“Ci avete comunicato – prosegue ancora la nota – che state attendendo il responso da parte delle suore che gestiscono l’Oasi di Nostra signora a Villa Henraux, ma qualora si volessero inserire dei moduli prefabbricati, in qualunque luogo, alcuni nostri incaricati si sono prontamente informati, sarebbe necessario ordinarli almeno entro la fine del mese di luglio, affinché possano esser operativi per l’inizio della scuola. State pensando ad eventuali altri luoghi dove posizionarli, qualora non fosse praticabile la soluzione presso la Villa Henraux? Considerando che, in ogni caso, la scuola elementare di Ripa, non soddisfa i criteri di legge per l´antisismica, esattamente come la scuola elementare di Seravezza, che in più ha un problema di staticità per quanto riguarda il piano sovrastante, vala a dire, il piano di sopra non potrebbe reggere carichi, in caso di terremoto, maggiori al proprio peso, la domanda nasce spontanea: chi ha condotto la perizia era informato del fatto che il piano di sopra non veniva utilizzato dagli alunni, se non in rari casi, e che quindi non ci sarebbero stati problemi ad interdirne definitivamente l’uso? Ahimè non è nemmeno possibile verificare con quali criteri sia stata sviluppata l’indagine, dal momento che, se si visita il sito del Comune di Seravezza, si trovano le perizie, i risultati delle stesse poi, ma quando si vuole verificare i calcoli effettuati per arrivare a stabilire che la scuola Frediani non è in grado di sopportare i carichi verticali, è visibile l’icona degli allegati consultabili ma, nella realtà, non sono affatto visibili on line e nemmeno disponibili nell´immediato (ricordiamo che la richiesta di accesso agli atti prevede tempi particolarmente lunghi non congrui con quelli che abbiamo a disposizione). Inoltre, se come postulate, la scuola deve essere chiusa perchè inagibile e pericolante, a questo punto sarà necessario, al fine di garantire l´incolumità dei cittadini, interdire anche il passaggio lungo la via Vittorio Veneto, così come per la strada che conduce in località Pancola. Se ci sposterete in altra scuola, creando tutti i disagi che vi abbiamo fatto ben presente, e la stessa non sarà ubicata in un edificio a norma, per quanto riguarda l’antisismicità dell´edilizia scolastica, dovrete risponderne d’innanzi all’autorità giudiziaria, dal momento che nemmeno in detta sede i nostri figli si potranno dire al sicuro. Ribadiamo, inoltre, che la Villa Henraux non è l’unica soluzione percorribile. Esistono altri luoghi dove potrebbero essere posizionati i moduli prefabbricati, la volontà di procedere, però, come vi abbiamo fatto presente sopra, deve essere manifestata nell’immediato affinché si possa realmente risolvere il problema. Sotto proponiamo un ulteriore elenco, posto che il compito di dare soluzioni sarebbe vostro, ma dobbiamo convenire che quanto avete fino ad ora proposto non rispetta assolutamente le esigenze, non solo degli alunni, dei genitori e dei commercianti, ma di tutti i cittadini di Seravezza. Il parco del Pio Istituto Campana, dato che i lavori per lìampliamento non sono ancora iniziati e, in caso di emergenza temporanea potrebbero magari essere ritardati e quella della scuola parrebbe proprio un´emergenza; la zona parco davanti a Palazzo Mediceo; via Monte Altissimo, la strada interna per Riomagno, poco dopo averla imboccata in direzione Riomagno esiste uno spazio dove è previsto di costruire un parcheggio e lo stesso potrebbe valere sopra la zona dei vecchi lavatoi, “alla Saltatoia”; località Ceragiola; lo spazio tra la Villa San Lorenzo e il Duomo dei Santi Lorenzo e Barbara”.
“Se poi ci si rivolgesse a privati cittadini – prosegue ancora il comitato – potrebbe essere richiesta la concessione dello spazio dove sorgeva la ditta di marmo Neri-Luisi o, se si necessita di più spazio, si potrebbe consultare il proprietario dell’area che si trova nella zona del Ponte di Ferro, dove anche lì erano ubicate due ditte di marmo ormai dismesse. Lo stesso potrebbe farsi nella zona del Ponte della Scolina. Per quanto riguarda gli edifici già esistenti o che necessitano di piccole opere di sistemazione per ospitare le scuole, riproponiamo lo spazio sopra il supermercato Conad, ex Controvento, di proprietà della famiglia Bracchi. Si tratta di un edificio nuovo, provvisto di uscite di sicurezza e sicuramente più recente di qualsiasi altro edificio scolastico presente sul territorio. Attendiamo, inoltre, di sapere l’esito delle verifiche sulla palestra della scuola alberghiera. Noi non crediamo affatto che una soluzione condivisa non esista, al di fuori di quelle che ci avete prospettato, piuttosto non crediamo che ci sia la volontà di far rimanere la scuola nel capoluogo. Se ancora non fosse chiaro, chiediamo a gran voce l’impegno scritto di questa Amministrazione, entro la fine di luglio, a dare precise risposte in merito all´ubicazione della primaria E. Frediani, che non sia al di fuori del capoluogo. Si tratta delle stesse risposte che avreste dovuto pensare con largo anticipo, prevedendo che dagli esiti delle indagini per l’adeguatezza sismica degli edifici, potevano emergere cattive notizie”. 
“Da ora al termine del mese – conclude la nota – questo comitato ha deciso di intraprendere delle azioni di protesta, qualora non dovesse ricevere risposte che siano in linea con gli interessi dei soggetti coinvolti, direttamente o indirettamente, dalla questione in oggetto e fa contestualmente richiesta di leggere un documento durante il prossimo consiglio comunale”.

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