Tour in Toscana per l’Antigone del liceo classico Rossi

Il Logos hotel finanza il progetto teatrale del liceo classico Rossi e l’Antigone sbarca nelle principali città della Toscana. Si è svolta ieri (15 settembre) nella sala congressi del rinomato hotel di Vittoria Apuana, la conferenza di presentazione della performance teatrale che vedrà protagonisti del palcoscenico gli studenti del liceo apuano. “Siamo alla decima replica della rappresentazione dell’ Antigone di Sofocle – ha detto il professo Gennaro Di Leo, referente del progetto – e il 22 settembre prossimo saremo ospiti tra gli scavi di Luni per promuovere le Giornate europee del patrimonio 2018. Una sessantina di attori, 8 solisti, affiancati da 50 coreuti, tra i 14 e i 22 anni, studenti o ex alunni del Liceo, che stanno appassionando quanti hanno la fortuna di partecipare allo spettacolo”. “Sono più che dovuti – conclude il docente – i ringraziamenti a Luciano Nannini, proprietario del Logos Hotel, che con la sua donazione ha permesso la sua rappresentazione anche a Luni”.

Al tavolo erano presenti Enrico Medda, docente di letteratura greca all’Università di Pisa, il sindaco di Luni Antonio Silvestri, Nadia Marnica, assessore all’istruzione del comune di Massa, Marcella Mancusi, conservatrice del Museo archeologico nazionale – Polo museale della Liguria, Giuseppe Bertolozzi e Clara Tesi per la Fondazione arte e scienza di Pistoia. Insomma un incontro davvero importante, che ha voluto sottolineare l’importanza della cultura in senso lato e la sinergia tra scuola, università, teatro, beni culturali, strutture turistiche e politica. Non a caso Marcella Mancusi, ha voluto che la tragedia fosse rappresentata nelle giornate europee del patrimonio, nel foro di Luni, tra le antiche pietre, per dare la giusta atmosfera ad un messaggio immortale: “Pietas o lex? Rispetto per l’uomo in quanto tale o semplice obbedienza alle leggi?”. L’amministrazione comunale di Massa ha confermato l’intenzione di trovare un luogo adatto per le rappresentazioni teatrali al più presto e Giacomo Bugliani, consigliere regionale, pur non essendo presente, ha dato conferma che lo spettacolo sarà portato anche a Firenze entro l’anno. Il 22 settembre la tragedia sarà rappresentata a Luni alle 19 e per l’occasione si potranno visitare gli scavi gratuitamente a partire dalle 17,30. Il 29 settembre i ragazzi saranno ospiti a Pistoia al centro Pallavicini e la scuola conta di potersi esibire, al più presto, anche in Versilia.
Il prof. Enrico Medda non ha fatto una semplice lezione , ma dopo aver ringraziato i ragazzi , ha auspicato che il liceo classico, così come strutturato, rimanga per sempre, perché permette agli studenti di confrontarsi realmente con gli autori classici e di “cogliere il fascino” delle loro opere, così da poterle leggere in un’ottica moderna. La tragedia di Sofocle dal V secolo ha colpito autori e studiosi, proprio per le complessità presentate: scontro individuo-Stato, uomo-donna, padre-figlio, famiglia-Stato, uomo- dèi. Tutte le tensioni dell’epoca si riversano nel nostro oggi e non cambiano le prospettive, magari le arricchiscono e propongono ancora “emozioni vitali, forti e presenti”. Nel tempo si sono avute letture diverse: Hegel ha sottolineato il problema individuo – Stato, Alfieri lo scontro tra patria e tiranno, per cui ha privilegiato Antigone su Creonte. Oggi alcuni autori sottolineano gli “eccessi” della giovane, che assolutizzando i valori, presenta la sua volontà di morte di fronte all’ordine di Creonte, e in alcuni casi arrivano a paragonare il suo atteggiamento a quello dei terroristi, che per le loro idee arrivano a distruggere gli altri e se stessi.
Il professor Medda ha portato l’esempio anche di Manfred Rommel, figlio di Erwin Rommel, che, appena quattordicenne, vide suicidarsi per ordine di Hitler, accusato di tradimento, che all’inizio degli anni Novanta, diventato sindaco di Stoccarda, decise di “dare degna sepoltura ai terroristi “suicidi della Rote Armee Fraktion” nonostante il timore che le tombe diventassero un punto di pellegrinaggio”. Abbiamo quindi la storicizzazione dell’opera nel mondo odierno e questi giovani, che hanno saputo cogliere la lezione della tragedia e farla propria, stanno operando perché tutti la sappiamo cogliere culturalmente, eticamente e emozionalmente.

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