Negozi chiusi, Forte lancia la battaglia contro il degrado

“Tra i doveri primari di una amministrazione comunale ci sono quelli di salvaguardare il decoro, l’igiene, la cura, la manutenzione e pulizia della città costituita anche dal complesso degli immobili che rientrano nel perimetro del Centro”. Riferendosi all’ordinanza 171 del 2015 il cui oggetto riguarda le disposizioni finalizzate al contrasto di situazioni di degrado ed incuria di immobili ad uso commerciale o di servizio, con obblighi di ripristino e mantenimento del decoro urbano, l’amministrazione di Forte dei Marmi fa appello a tutte le attività commerciali che per vari motivi, restino chiuse in modo prolungate o in modo definitivo.

“Abbiamo contato una ventina di negozi – affermano i consiglieri Massimo Lucchesi e Luigi Trapasso – che pur avendo cessato l’attività non stanno ottemperando alle buone regole di decoro. Ci riferiamo a vetrine tralasciate all’incuria, o comunque negozi tenuti completamente al buio. Non è una bella immagine per la nostra cittadina e generano uno scadimento nella percezione della qualità. E per questo che chiediamo in breve tempo di adeguarsi ai parametri di decoro che oltretutto sono presenti in una ordinanza emessa nel 2015”.
Parametri che obbligano tra l’altro di pulire le saracinesche, togliere i rifiuti accumulatisi o gettati attraverso le serrande a maglie tubolari all’interno dell’immobile, di tenere pulite le vetrine e libere, sia all’interno che all’esterno da affissioni di manifesti, volantini, fogli di giornali e simili, annunci ed avvisi vari, ed illuminate fino alle 21.
Nella stessa ordinanza viene richiesto di coprire le stesse vetrine mediante pannelli decorativi, utilizzando una delle immagini disponibili sul sito internet del Comune di Forte dei Marmi, lasciando comunque uno spazio per la promozione o comunicazioni varie in merito all’attività; e ancora di rimuovere le insegne degli esercizi cessati.
“Dopo questa prima comunicazione – fanno sapere da Palazzo – in caso di inottemperanza, faremo applicare le sanzioni amministrative pecuniarie”.

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