Scuola di Quiesa, la Soprintendenza boccia il progetto

“L’istanza in oggetto non risulta accoglibile”. Con queste parole la Sopraintendenza di Lucca boccia il progetto di miglioramento sismico per la scuola San Giovanni Bosco di Quiesa.

Protocollata nei giorni scorsi in municipio a Massarosa, la comunicazione è stata inviata dal ministero per i beni e le attività culturali tramite la Soprintendenza. Si trattava dell’unico progetto relativo alla scuola di Quiesa ereditato dalla passata amministrazione. Progetto, che non è non finanziato correttamente, come questo ente ha già avuto modo di spiegare in un precedente comunicato.
Il progetto viene ora bocciato dalla Soprintendenza sia nella forma che nella sostanza. Nella forma la Soprintendenza ricorda che “questo tipo di elaborati devono essere redatti in conformità a quanto previsto dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri il 12 ottobre 2007 ‘Per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale’ pubblicato sul supplemento ordinario della gazzetta ufficiale 24 del 29 gennaio 2008”. La stessa Soprintendenza inoltre entra anche nella sostanza del progetto, rendendo noti i propri dubbi nel merito: “Si esprimono sin d’ora perplessità circa la previsione di riduzione delle luci dei fori di facciata”.
“I nostri uffici – spiega il sindaco di Massarosa Alberto Coluccini (in foto, ndr) – stanno lavorando per trovare una possibile soluzione per riaprire la scuola di Quiesa, portando avanti un nuovo progetto unico, valutando anche la reale necessità economica. Come avevamo spiegato sulla scuola di Quiesa non c’era alcun progetto pronto da far partire, ma solo un’idea confusa da parte dell’amministrazione Mungai, che oggi anche la Soprintendenza boccia”. “L’opposizione – conclude il sindaco – parla di bufale anche quando annunciamo che non ci sono fondi necessari per gli asili di nido: mi piacerebbe fosse una notizia infondata, ma purtroppo di poco veritiero ci sono solo le loro affermazioni fatte con l’unico intento di non far capire e nascondere la reale e drammatica situazione ai cittadini di cui sono gli unici e soli responsabili”.

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