Centro riuso solidale: a Viareggio firmata convenzione fra Comune, Sea Risorse e iCare

L'obiettivo è quello di diminuire i rifiuti conferiti alle stazioni ecologiche con conseguente diminuzione dei costi

E’ stata firmata questa mattina (14 ottobre) la convenzione tra il Comune di Viareggio, iCare e Sea Risorse che pone le basi per l’avvio della costituzione del Centro del riuso solidale, centro che mira a ridurre la produzione dei rifiuti urbani, in particolare quelli ingombranti, creando un circuito del riutilizzo.

Alla firma erano presenti il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, la presidente di Sea Risorse Valentina Ceragioli e il presidente di iCare Moreno Pagnini.

L’obiettivo –  come si legge – è quello di diminuire il quantitativo dei rifiuti conferiti alle stazioni ecologiche con conseguente diminuzione dei costi. Prioritario inoltre, incentivare l’educazione al riuso, al rispetto ambientale e all’economia solidale. La convenzione è valida fino al 31 dicembre 2022 ed eventualmente rinnovabile per altri due anni.

Il progetto si propone di raccogliere materiali usati, oggetti ingombranti, apparecchiature elettriche ed elettroniche, mobili, arredi, vestiti, biciclette, stoviglie e altre suppellettili, ancora utilizzabili, al fine di evitare il loro conferimento “anticipato” presso i centri di raccolta dei rifiuti differenziati presenti sul territorio e di incentivare la loro rimessa nel circuito del riutilizzo.

Il materiale così raccolto potrà subire un processo di riparazione o di decorazione e verrà messo in vendita a vantaggio dell’intera cittadinanza a prezzi calmierati. A tale scopo saranno coinvolti enti e associazioni no profit del terzo settore, che potranno destinare gli oggetti conferiti alla distribuzione gratuita a persone e famiglie disagiate di cui sia verificata la reale indisponibilità economica, come pure al baratto e/o alla commercializzazione a prezzi equi in modo da potere recuperare i costi sostenuti, al fine soprattutto di creare condizioni di lavoro per persone in situazioni di disagio o portatrici di svantaggio.

Il Centro di riuso solidale costituirà inoltre luogo di svolgimento per stage, corsi di formazione anche per alunni delle scuole del territorio e momenti di incontro per la diffusione dell’idea del riuso nella logica di un’economia circolare e solidale e la crescita della sensibilità degli utenti dei servizi.

Nella convenzione firmata questa mattina, ICare mette a disposizione l’immobile di sua proprietà in via Aurelia Sud a Viareggio: un fondo corredato di servizi igienici e ripostigli, atri e 7 uffici, oltre l’archivio. L’immobile verrà concesso agli enti e associazioni no profit appartenenti al contesto del terzo settore, che abbiano tra le loro finalità istituzionali iniziative di natura sociale, educativa, ambientale, ecologica, di recupero di persone svantaggiate o comunque altre finalità pertinenti al progetto. Per individuare tali soggetti e gli spazi ad essi assegnati verrà indetta una pubblica manifestazione di interesse che, nel rispetto dei criteri di trasparenza ed imparzialità.

Sea Risorse per parte sua, riconosce ad ICare un corrispettivo economico pari a 24mila euro annui, a titolo di compartecipazione al progetto e al conseguente minor costo di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti che ad esso consegue.

Un progetto che si pone nella logica della realizzazione di un’economia circolare e solidale e di una crescente sostenibilità ambientale – dichiara Valentia Ceragioli presidente di Sea Risorse -: uno degli obiettivi di mandato che ci eravamo prefissati in accordo con l’amministrazione comunale e che oggi vede la luce. Si verrà in questo modo a costituire un circolo virtuoso dove si offre un servizio a chi intende i propri beni ancora in qualche modo fruibili, si forniscono opportunità lavorative anche a persone in difficoltà e si diminuiscono i costi di smaltimento”.

“Un progetto concreto – aggiunge Moreno Pagnini, presidente di iCare – che trova la nostra società impegnata ancora una volta al servizio dei cittadini di Viareggio in una rinnovata collaborazione fra Enti e Partecipate ci vede in prima fila a vantaggio della collettività”.

 

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