Buoni spesa, Brillante: “I sindaci della Versilia incentivino l’utilizzo nelle piccole attività”

La proposta della lista Sinistra civica ecologista per l'utilizzo delle risorse arrivate dal governo

Nelle casse dei Comuni della Versilia è arrivato un milione di euro dal governo per sostenere le famiglie in difficoltà attraverso la distribuzione di buoni spesa. Tra le proposte per utilizzarli al meglio quella della lista Sinistra civica ecologista che chiede ai sette sindaci del comprensorio di indirizzare i cittadini destinatari a spendere le risorse a sostegno delle piccole attività del territorio.

“La crisi prodotta dalla pandemia ha messo duramente alla prova il tessuto sociale del nostro territorio – spiega Rosario Brillante -. E così sarà ancora purtroppo per lungo tempo. Si sono evidenziate fragilità sociali nascoste da un fumo consumistico e messe ai margini da un individualismo verso il quale il sistema ha spinto la società civile, frantumando un bene comune che si chiama coesione sociale. In Versilia abbiamo assistito in questo mesi a numerose e spontanee iniziative di solidarietà tese a portare sostegno a quelle parti della popolazioni più colpite. Ora un milione di euro sono arrivati dal Governo ai comuni della Versilia per sostenere le famiglie in difficoltà attraverso la distribuzione di buoni spesa”.

In particolare al Comune di Camaiore sono destinati oltre 212 mila euro, a Forte dei Marmi circa 38 mila 500, a Massarosa oltre 152 mila, a Pietrasanta oltre 138 mila 500, a Seravezza circa 87 mila, a Stazzema 23 mila e a Viareggio oltre 333 mila euro. “Sarebbe opportuno che i sette sindaci del comprensorio si accordassero per individuare la miglior procedura comune per provvedere alla distribuzione dei pacchi alimentari alle persone che si trovano in stato di bisogno, scegliendo criteri equi, per individuare i potenziali destinatari – prosegue Brillante -. E sarebbe opportuno che con l’utilizzo dei buoni spesa i cittadini destinatari vengano indirizzati al sostegno delle piccole attività commerciali presenti sul territorio. Gli stessi commercianti potrebbero pensare a un piccolo sconto sui prodotti di prima necessità per incentivare l’utilizzo dei buoni spesa nei propri negozi”.

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