Un anno di Coluccini, Del Soldato: “È l’ora di staccare la spina”

Il segretario del Pd: "Massarosa rischia seriamente di perdere copiosi finanziamenti già accordati"

“Si chiude un anno drammatico per il nostro comune, per il sindaco Alberto Coluccini è l’ora di staccare la spina”.  Lo afferma il segretario del Pd di Massarosa Adolfo Del Soldato, ex amministratore durante la giunta Mungai.

“Alla situazione generale  – spiega Del Soldato – si sono aggiunte le scelte dell’amministrazione comunale e una clamorosa inadeguatezza nell’affrontare anche i più banali problemi amministrativi. Non esito a dire che le scelte di fondo della giunta Coluccini sono state connotate da autentica follia politica e da una preoccupazione che è diventata una barzelletta: quella di azzerare e ribaltare ogni scelta ereditata dall’amministrazione precedente, senza riguardo ai danni così prodotti e con sprezzo del ridicolo“.
“Sul piano politico – prosegue il politico –  il 2020 ci lascia una maggioranza diversa da quella uscita dalle urne, venuta meno quest’ultima col passaggio all’opposizione di tre consiglieri. Si è formata una nuova maggioranza, costituita dai resti del centro-destra e dagli ex cinquestelle, sulla base di un accordo di palazzo opaco e non dichiarato, frutto della peggiore politica. La crisi ha pesantemente coinvolto anche la Giunta, con le dimissioni dell’assessore alla scuola che in 9 mesi Coluccini non è stato in grado di sostituire. Ma la crisi della Giunta coinvolge anche l’Assessora Puccinelli, privata dell’importante delega alla protezione civile nel bel mezzo di un’emergenza, messa nell’angolo e ridicolizzata in ogni occasione. Circondato da un pretorio di fedelissimi e fedelissime, il sindaco concentra su di sé tutte le deleghe più importanti del Comune e non riesce ad esercitarle, non avendone la preparazione e non avendo una visione politica del territorio”.

“Sul piano amministrativo  – aggiunge Del Soldato – è stato l’anno della demolizione dei servizi scolastici, dei servizi sociali, dei servizi culturali e della rete di attività che caratterizzava il territorio e animava scuole, centri civici, impianti sportivi. C’è stato il Covid certamente, ma in realtà il Covid ha come congelato un disastro che quando torneremo alla normalità apparirà in tutta la sua estensione e in tutti i suoi rovinosi effetti.  La carica di livore contro quelli di prima in ogni atto è ormai da tempo la barzelletta di Massarosa. Anche perché per quelli di prima parlano risultati, riconoscimenti, prestigio che mai le scomposte iniziative di una giunta rovinosa potranno oscurare. Il problema è quando dalla barzelletta si passa agli atti: l’anno si è chiuso con l’azzeramento (uso le compiaciute parole del sindaco) degli atti in essere sulla scuola di Quiesa e sulla Casa della Salute. Massarosa, per la volontà pervicace e assurda di non dar seguito a percorsi ereditati, rischia seriamente di perdere copiosi finanziamenti già accordati per opere decisive. Il tutto condito da affermazioni clamorosamente non vere e approssimazioni che ad essere generosi e a non vedervi la malafede denunciano una totale impreparazione”.

Infine  – conclude – il fuggi fuggi dei migliori tecnici in Comune e un clima di confusione e sconforto (per esprimermi in modo eufemistico) negli uffici che di fatto paralizza l’azione amministrativa anche negli adempimenti ordinari e quotidiani. E’ un quadro quello che ho fatto che è condiviso da larga parte del nostri concittadini, dagli addetti ai lavori, dal mondo produttivo e associativo, da chi conosce e subisce le scelte di un’amministrazione ormai finita nella coscienza della nostra comunità. Allora la domanda è molto semplice: chi ha responsabilità cosa aspetta a staccare la spina? Chi ha senso delle istituzioni (e qualcuno c’è ancora) come può tollerare ancora un andazzo che travolge regole formali e regole non scritte, ma sempre rispettate nella storia democratica del nostro Comune? Che senso ha lasciar vivacchiare un quadro che non ha coerenza politica e non ha un disegno strategico, che non lascia intravvedere prospettive? Forza Italia come può tollerare di essere stata di fatto estromessa, e l’umiliazione quotidiana della propria rappresentante in giunta? Domande che dovranno trovare presto risposta. Ne va, davvero, del futuro del nostro Comune”.

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