Strage di Viareggio, le rappresentanze sindacali della Fabio Perini Korber: “Sdegno per la sentenza”

Il commento sul verdetto: "Indebolisce e sconforta la prospettiva in ambito di sicurezza del lavoro"

Anche le rappresentanze sindacali e dei lavoratori alla sicurezza della Fabio Perini Korber di Lucca intervengono sulla sentenza della Cassazione per la strage di Viareggio.

“Tante volte su vicende più o meno rilevanti, specie a carico di politicanti vari, si riportano espressioni del tipo rispetteremo con serenità l’espressione della magistratura, questa volta , pur certamente mantenendo il rispetto per importanti ruoli istituzionali, non può riuscirci di fare altrettanto – scrivono in una nota -.  E’ impossibile perchè troppi elementi nel corso della vicenda giudiziaria sulla strage sono emersi a carico di quei ruoli, apicali o meno, che dovevano garantire la filiera della sicurezza in un settore, il  trasporto ferroviario,  certamente strategico ma non immune da difetti, rischi e cadute di qualità quando si toccava altro di diverso dallo “scintillio” dell’alta velocità, che di problemi comunque ne ha avuti”.

“E’ troppo palese e chiaro che quella sentenza ribalta in modo violento le risultanze di tutto un lavoro peritale e minuzioso, ovvero l’evidenza di responsabilità a vari livelli dentro a quella filiera – precisano -. Lo ribalta con una conseguenza altrettanto grave, in quanto diventa precedente teso a scaricare altrove la punibilità di livelli apicali che comunque devono rispondere di un sistema sotto il loro controllo che a Viareggio quella notte dimostrò di non funzionare”.

“Una sentenza  – concludono – che, mentre alleggerisce gli oneri dei responsabili al vertice e potere, sicuramente indebolisce e sconforta la prospettiva in ambito di sicurezza del lavoro, nonostante i mai più che ad ogni morto sul lavoro si levano sulla bocca di tanti e tante personalità pretendendo giustizia e l’inchiodare responsabilità. Come rappresentanze di Fabio Perini Korber che da sempre hanno espresso il loro appoggio concreto verso la causa dei familiari per verità e giustizia, e verso i lavoratori e lavoratrici delle ferrovie per respingere ogni repressione legata all’impegno per la sicurezza, ci associamo senza esitazione al coro di sdegno per quanto espresso da questa inaccettabile sentenza, e ancor più a loro ci leghiamo stretti per pretendere un diverso regime sociale dove gli interessi della collettività – del resto come indica secca la Costituzione – possano contare di più dei potenti che provano e riescono ancora a farla franca, nonostante tragedie come il 29 giugno 2009 che non sono affatto degli “spiacevolissimi episodi” come ebbe a dire un improbabile cavaliere del lavoro !

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