Mascherine Covid ancora non consegnate a Massarosa, la denuncia dell’opposizione

Rosi e Barsotti:"Interesseremo Regione e prefetto"

Mascherine Covid ancora non consegnate a Massarosa, la denuncia dell’opposizione

“Ci sono ancora 40 mila mascherine consegnate ad ottobre dalla regione Toscana al comune di Massarosa – dichiarano Damasco Rosi e Simona Barsotti, capogruppo e consigliera del Partito Democratico di Massarosa – che giacciono nel magazzino comunale. Si tratta di 20 mila mascherine ffp2 e di 20 mila mascherine chirurgiche che dovevano essere consegnate ai cittadini di Massarosa già tre mesi fa, un caos incredibile causato dalle scelte scellerate del sindaco che ha deciso di fare il contrario di quello che hanno fatto tutti gli altri sindaci toscani. Una situazione che abbiamo denunciato a più riprese, un’interrogazione consiliare a cui non sono state date le risposte alle domande fatte, solo una sfilza di scuse. Questa amministrazione perde tempo”.

“Avevamo qualche sospetto, abbiamo voluto renderci conto di persona – proseguono i democratici – di quale fosse la situazione per cui abbiamo fatto un’ispezione per vedere con i nostri occhi che fine avessero fatto le mascherine donate dalla regione Toscana. Con nostro stupore abbiamo constatato che delle 112 mila 500 mascherine inviate a Massarosa 40 mila, ovvero un terzo, sono ancora stoccate in un locale del magazzino comunale. A queste si aggiungano altre 5 mila mascherine ffp2 donate al nostro comune qualche giorno fa dalla onlus Olimpiadi del Cuore di Paolo Brosio, che cogliamo l’occasione per ringraziare. Con queste siamo quindi a 45 mila delle quali 25 mila ffp2″.

“Una confusione data, come ridetto, dalla scelta del sindaco – continuano – di consegnare alle associazioni solamente 62 mila mascherine – ovvero la metà di quelle mandate dalla regione – e senza dare indicazioni con la conseguenza che la distribuzione è avvenuta in maniera diversa da frazione a frazione e il risultato è stato che non tutti i cittadini hanno ricevuto lo stesso numero di mascherine né la stessa tipologia; non certo per colpa dei volontari che sono stati lasciati soli a loro stessi e che hanno dovuto fare i salti mortali per organizzare la consegna dei dispositiv”.

“Per cercare di rimediare il sindaco ha annunciato successivamente che avrebbe consegnato le mascherine prima attraverso gli uffici del sociale e dell’URP, anche in quel caso senza criteri precisi, poi alle famiglie richiedenti i buoni spesa che il Governo ha deciso di dare alle famiglie italiane in difficoltà. Bene, le famiglie richiedenti i contributi a Massarosa sono 140, lo si sa come minimo da una settimana. Cosa intende fare ora il sindaco? Cosa pensa di farne delle 45 mila mascherine? Le distribuisce ai cittadini? Cosa vuole aspettare ancora? Vuole perdere altro tempo con nuove fantasiose soluzioni? Siamo in inverno, il periodo peggiore per la situazione che stiamo vivendo, nel mezzo della seconda ondata, non vorremmo che il sindaco avesse in mente di aspettare la terza ondata per distribuire quei dispositivi o aspettare che tutto sia finito. Noi non ci stiamo – concludono Rosi e Barsotti – le mascherine devono essere date ai legittimi destinatari, i cittadini. La misura è veramente colma. Interesseremo la regione Toscana ed il prefetto”.

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