La Fp Cgil non aderisce allo sciopero indetto da Sea Ambiente e Sea Risorse

La sigla sindacale spiega le motivazioni

La Fp Cgil  non aderisce allo sciopero di oggi (1 giugno) indetto da Sea Ambiente e Sea Risorse .

“Il 7 aprile scorso si è tenuto l’incontro con la prefettura di Lucca per il tentativo di conciliazione obbligatoria per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali – spiegano. La motivazione portante dello stato di agitazione era il trasferimento in distacco dei 19 lavoratori (poi divenuti 17 per le tutele riconosciute a 2 dirigenti sindacali interni) oltre al mancato confronto sulla annunciata fusione tra Ersu e Sea”.

“Nel confronto – prosegue il sindacato –  grazie alla mediazione della prefettura, è stato ottenuto dalle controparti come riportato nel verbale che una volta adottato il progetto di fusione ed il relativo piano industriale , sarà avviato un confronto con i sindacati per la definizione della situazione occupazionale. Nel verbale si legge: Retiambiente manifesta a riguardo disponiblità a considerare anche la graduatoria di Sea Ambiente unitamente a quella di Ersu per soddisfare le esigenze di servizio. ritiene possibile ridurre il periodo del distacco a 3 mesi, con l’impegno a ridiscutere tutte le questioni in esito alla definizione del progetto di fusione”.

“Questo – aggiunge la sigla sindacale – avrebbe rappresentato un importante successo nell’interesse dei lavoratori in distacco e per i precari delle graduatorie , se solo si fosse voluto cogliere tale risultato, invece incredibilmente le organizzazioni sindacali  che aderiscono allo sciopero hanno ignorato la possibilità di ottenere quanto richiesto nello stato di agitazione”.

“Non è finita – aggiunge la Fp Cgil -. Su richiesta della Cgil a Sea Ambientedi sottoscrivere un accordo per favorire il rientro dei lavoratori in distacco , l’amministratore delegato ha risposto che  ‘Tenuto conto che la proposta dell’amministratore unicio di Sea Ambiente  di limitare il distacco al 30 giugno 2021 per ridefinire i criteri del distacco stesso insieme ai sindacati non è stata accolta, il distacco dei lavoratori sarebbe rimasto con scadenza al 30 settembre’. Se non ci fossero di mezzo 17 lavoratori, il futuro di un’azienda importante e il destino di una quarantina di precari , verrebbe da ridere. Il nostro sindacato rifiuta di risolvere il problema per il quale sciopera e l’azienda evita accuratamente di rimuovere il motivo per il quale subisce uno sciopero”.

“Qualcosa riteniamo che non quadri  – concludono – ed è bene che la città sia informata di fatti ed atti che sono documentati e documentabili. Non dimentichiamo però che quando si parla di servizi di igiene ambientale, si parla di soldi pubblici pagati dai cittadini. Noi crediamo che la città di Viareggio nel ponte del 2 giugno alla riapertura della stagione e nella fase di auspicabile ripresa dagli effetti della pandemia non meritasse questo sciopero a nostro avviso senza motivi apparenti. Nel rispetto dei diritti di sciopero e di chi li proclama, in quest’occasione scegliamo di stare dalla parte dei lavoratori di Sea he vogliono aprire un tavolo di trattativa, che avevamo ottenuto, sulla fusione,  scegliamo di stare dalla parte dei lavoratori trasferiti che avrebbero potuto far ritorno nei cantieri Sea tra pochi giorni, cosi come scegliamo di stare dalla parte dei precari della graduatoria che, ribadiamo, hanno diritto di essere impiegati nei servizi per i quali hanno vinto una selezione pubblica e stiamo anche dalle parte dei lavoratori del turismo, del commercio, dei servizi che alla riapertura (finalmente) della stagione turistica avevano diritto di mostrare una città pulita ed accogliente” .

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