Nuova interruzione sulla Viareggio-Lucca, il Pci alza la voce

Stop sulla linea dal 3 aprile al 6 giugno per gli stessi lavori di tre anni fa: "La programmazione di Rfi lascia molto a desiderare"

La linea ferroviaria Viareggio-Lucca sarà di nuovo interrotta dal 3 aprile al 6 giugno.

Sul tema la segreteria del Pci Lucca-Versilia: “Sono passati meno di tre anni da un analogo blocco del traffico sulla stessa tratta dal 2 gennaio al 30 giugno del 2019 per lavori di straordinaria manutenzione della galleria Ceracci tra le stazioni di Massarosa-Bozzano e Nozzano – si legge in una nota – A distanza di soli tre anni quindi, i lavori interesseranno la stessa galleria, oltre ad altri interventi sulla tratta. Una domanda su tutte: perché questi lavori non sono stati fatti durante i sei mesi di interruzione nel 2019?”

“Sicuramente la programmazione di Rfi lascia molto a desiderare – prosegue – Il problema di questa linea però è di più vasta entità. Il raddoppio dell’infrastruttura riguarda solo il tratto da Pistoia a Lucca (con ritardo sulla tabella di marcia), mentre per la Lucca – Viareggio c’è solo un generico impegno per una progettazione (fumo negli occhi da interpretare come una non-volontà di procedere)”.

“Diciamolo con estrema chiarezza: l’intera linea Viareggio-Firenze è disastrata – prosegue il Pci – Ci sono continui ritardi e soppressioni dei treni a causa dei limiti infrastrutturali e della scarsa manutenzione a cui si aggiunge la cronica mancanza di personale. Di fatto la costa tirrenica è sempre più marginale nelle strategie di Rfi, con la complicità delle amministrazioni pubbliche (dai comuni interessati alla Regione) che non muovono un dito per chiedere il necessario miglioramento del servizio. Ricordiamo, addirittura, che qualche anno fa la Regione voleva sopprimere la circolazione di diversi treni e diverse fermate (scongiurate solo grazie alla ferma opposizione di moltissimi cittadini). Com’è noto, purtroppo, le risorse finanziarie sono dedicate in larga misura all’alta velocità lasciando gli spiccioli alle linee del trasporto regionale dei pendolari”.

“Occorre che la politica, insieme all’utenza –  non siano solo spettatori ma diventino protagonisti per attivare degli incontri pressanti con i soggetti interessati per una mobilità di qualità per un bacino potenziale di utenza tutt’altro che secondario. Noi siamo disponibili a fare delle proposte concrete da contrapporre alle promesse elettorali destinate a svanire il giorno dopo del voto”.

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