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‘Raccontare la sopravvivenza’, la superstite di Sant’Anna Adele Pardini all’università di Costanza

18 maggio 2025 | 16:21
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‘Raccontare la sopravvivenza’, la superstite di Sant’Anna Adele Pardini all’università di Costanza

Ha incontrato anche il figlio di un Ss nazista che operò sulla Linea Gotica e forse proprio nei territori dell’Alta Versilia

Mercoledì 14 maggio Adele Pardini, la superstite della strage di Sant’Anna di Stazzema sorella di Anna Pardini, la vittima più giovane uccisa dai nazi-fascista, è salita all’università pubblica di Costanza per inaugurare la mostra Raccontare la sopravvivenza. Sant’Anna di Stazzema 12 agosto 1944 – 2024 che hanno realizzato gli stessi studenti tedeschi. Con lei una delegazione dell’Associazione Martiri di Sant’Anna: Graziano Lazzeri, figlio di Adele, e Massimo Pieri figlio di Enrico Pieri.

Adele Pardini, università di Costanza,

A riceverli alcuni professori dell’università, e l’assessore della città Andreas Osner. Adele poi, in città a Costanza, ha fatto un incontro davvero significativo e speciale degno di una riappacificazione fra il popolo italiano e quello tedesco: ha colloquiato e conosciuto Peter Gobmeier, figlio di una Ss nazista che operò sulla Linea Gotica e probabilmente anche a Stazzema.

L’iniziativa si è svolta a Lutherkirche di Costanza, dove Adele Pardini e l’associazione Martiri di Sant’Anna hanno incontrato circa 200 studenti in due dipartimenti universitari e alla sede della mostra.

Adele Pardini, università di Costanza,

L’evento si è svolto in due fasi. Prima ci sono stati i saluti alla delegazione da parte del professore Rüdiger Wilhelmi, prorettore per la didattica dell’università di Costanza, del professor Michael Schwarze del forum italiano dell’università di Costanza, e del dottor Andreas Osner assessore comunale all’istruzione, alla salute, alla cultura, alle politiche sociali e allo sport della città di Costanza. Successivamente un approfondimento, che ha preso il via con la testimonianza di Adele Pardini che ha raccontato ai tanti presenti gli episodi che contraddistinsero lei e la sua famiglia la mattina del 12 agosto 1944.

Adele Pardini, università di Costanza,

Dopo di lei sono intervenuti Graziano Lazzeri e Massimo Pieri portando i saluti dell’Associazione Martiri e la loro testimonianza di prima generazione di chi scampò a quella tragedia. Dopo di loro hanno preso parola Maria Lidola professoressa di etnologia, Sarah Seidel professoressa di scienze della letteratura, e Petra Quintini professoressa di sociologia e traduzione, tutti dell’università di Costanza. “Vi ringraziamo di questo dono, la vostra visita – ha commentato Petra Quintini -. Grazie veramente di cuore di aver permesso di conoscere la storia di Sant’Anna di Stazzema ai numerosi cittadini ma soprattutto di averci permesso di ascoltare le parole di Adele, Graziano e Massimo. Avete raggiunto anzi toccato nel cuore e nel profondo anche quasi 200 studenti di tre scuole e i loro insegnanti. Avete condiviso la storia con tantissimi professori universitari che erano presenti». Al termine degli interventi, si è svolta la visita guidata che ha ufficialmente inaugurato la mostra Raccontare la sopravvivenza. Sant’Anna di Stazzema 12 agosto 1944 – 2024, che è esposta al Bürgersaal fino a fine maggio. La toccante e densa esposizione, fatta di testimonianze video, documenti fotografici e scritti, era già stata allestita, per la prima volta, a Sant’Anna di Stazzema la scorsa estate, dal 12 agosto al 25 agosto, nella Fabbrica dei Diritti”.