Post sul referendum, il Pd di Massarosa fa quadrato intorno all’assessora Puccetti (che precisa)
“Un intervento evidentemente paradossale”. Il partito: “Fdi approfitta a fare l’unica cosa che sa: la caccia all’uomo”
Post sul referendum, il Pd di Massarosa fa quadrato intorno all’assessora Puccetti.
“C’è un’assessora – dice il partito – da sempre impegnata sul fronte dei diritti, a difesa degli umili e dei più deboli, che con espressione evidentemente paradossale ha esternato la propria legittima delusione per l’esito referendario. C’è bisogno di spiegare il senso paradossale che capiscono anche i bambini, peraltro chiaramente riferito a parenti e amici e non certo alla generalità dei cittadini? Se c’è bisogno lo si spiega con tutta una vita di specchiata correttezza e imparzialità amministrativa nota ai cittadini e ignota ai mestatori E c’è un partito Fratelli d’Italia, noto invece per la difesa degli interessi dei privilegiati, ancorché legittima, che ne approfitta, incapace come è di proposte positive per la nostra comunità, per prodursi nell’unica cosa che sa fare: la caccia all’uomo, in questo caso alla donna, col contributo immancabile di Forza Italia e della Lega, sempre allineate sulle scempiaggini del coluccinismo in barba a quanto detto e fatto in campagna elettorale”.
“Tuttavia, poiché si è giocato per una intera giornata sulle parole Alberta Puccetti ha ritenuto opportuno precisare cose chiare ed evidenti in modo che sia tolto ogni spazio ad ulteriori strumentalizzazioni – spiega il Pd – Solidarietà totale ad Alberta Puccetti e ovviamente rispetto totale per le scelte di ogni elettore e per i suoi diritti, che abbia votato sì, no o si sia astenuto. Meno rispetto per un modo di fare politica che ha francamente stufato e per un consigliere regionale le cui periodiche apparizioni sulla scena massarosese, alla maniera di una cometa, ci fanno periodicamente interrogare su come quel partito selezioni la propria classe dirigente. Questa volta accompagnato addirittura da parlamentari, che meglio farebbero ad occuparsi dei problemi veri del paese e a porsi due domande sulla disillusione del paese dopo tre anni di governo Meloni, perché l’astensione non si verifica solo al referendum e interroga tutti, ma soprattutto dovrebbe interrogare chi dal governo non riesce a dare risposte al disagio sociale. E infine con la perla di un messaggio privato intimidatorio, dove si minacciano denunce, una barbarie questa sì inqualificabile che denota un modo sconcio di fare politica che non ci stancheremo di denunciare”.
Così ieri sera aveva scritto l’assessora: “Dopo una giornata di post sulla mia persona, il mio lavoro e il mio ruolo da assessora ho terminato ora, uscita dal lavoro, di leggere quanto (tanto) è stato scritto finora. Il mio post, evidentemente paradossale, era rivolto, come ho scritto, ai miei amici e conoscenti che hanno ben capito il senso della mia affermazione. Mai ho offeso, evitato o non aiutato chi si è rivolto a me come assessora, nel lavoro e nella mia vita privata e questo mi è ampiamente riconosciuto. Accetto i risultati elettorali e rispetto gli elettori e le loro scelte ci mancherebbe. Ma qui si è completamente travisato il mio pensiero del momento, ripeto rivolto a parenti ed amici. Ho sempre operato nel rispetto di tutti e delle idee di tutti, come Voltaire mi batterei per difendere il diritto ad esprimere le proprie opinioni della persona più lontana da me, la mia correttezza è testimoniata da tutto il mio operato e da tutta la mia vita. Per questo sono dispiaciuta e amareggiata che si possa travisare un ragionamento che si rivolgeva ad amici parenti e conoscenti e non certo alla generalità dei cittadini. Mi pareva chiaro, lo scrivo ancora più chiaro perché su queste cose non voglio fraintendimenti”.