Affissa la targa dell’Ode a Viareggio sul Lungomolo

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Accompagnato dalla moglie Anita, da amici ed estimatori locali, il professor Guido Brunetti ha inaugurato ieri (10 febbraio) la targa marmorea Ode a Viareggio affissa dal Comune ad una parete del Lungo Molo. Si tratta di un dono che dimostra il grande amore che egli nutre nei confronti della nostra città, da lui definita terra di ferina bellezza, e della sua gente.
“Versi bellissimi – ha scritto il poeta Pietro Menditto – che rilasciano veramente sensazioni di una tranquillità straordinaria”. Essi “appartengono alla poesia da giudicare tra le grandi opere. E’ vera poesia”. “Ode a Viareggio – ha affermato l’autore – vuole essere la raffigurazione delle meravigliose epifanie del luogo, una sinfonia di colori, luci, forme, simboli, atmosfere”. Viareggio è “una condizione dell’animo, quello status che gli antichi filosofi greci e latini chiamavano euthymia e eudaimonia, una sensazione di benessere e di serenità dello spirito, una tendenza alla felicità intesa come principio della vita morale e ricerca del bene e della virtù”.

“In questo senso, la poesia, ma così l’arte in generale – ha aggiunto Brunetti – assume non solo una dimensione sociale e pedagogica, ma anche una valenza universale, eterna, metafisica, le cui radici si possono rintracciare a partire da Omero, Platone e Aristotele, attraversano il Medioevo e il Rinascimento e giungono sino al romanticismo e alle teorie del Novecento”.
Notevole il contributo della psicoanalisi, la quale ritiene la creatività una proiezione e sublimazione di profonde ed oscure pulsioni inconsce. Ma sono state soprattutto le nuove neuroscienze a dimostrare in questi ultimi anni le mirabili connessioni esistenti tra intricate aree del cervello e l’arte. “Le scoperte – spiega Brunetti – sono fenomenali. La creatività determina reazioni fisiologiche e psicologiche, come variazioni nel ritmo cardiaco e nella respirazione, forti emozioni, brividi, ebbrezza, euforia, fino a indurre svenimenti nel contemplare, ad esempio, la Venere di Botticelli. E’ stato poi scoperto che i feti rispondono alla musica con modificazioni nell’attività cardiaca. I neonati a 6 mesi riconoscono una melodia. La poesia – l’arte – è un potente fattore nello sviluppo cognitivo ed emotivo, nell’apprendimento e nel linguaggio. Si tratta- ha osservato il noto scrittore- di una rivoluzione educativa nelle scuole per alunni e insegnanti. La creatività va quindi sviluppata sin dall’infanzia. Essa infine riesce a rilasciare sostanze quali endorfine e altri oppiacei chiamate sostanze del piacere, del benessere e della felicità”.
“Ogni giorno – ha dichiarato un’anziana suora di 82 anni – incrocio nel mio istituto il quadro Ode a Viareggio. I versi hanno il potere di suscitare in me sempre nuove emozioni. Mi danno forza spirituale che mi permette di alleviare gli acciacchi della vecchiaia”. Un’altra signora, di 39 anni, ha detto: “Ode a Viareggio per me è un’apertura mentale, una forma di elevazione culturale, di liberazione e di gratificazione”. Infine un noto politico romano che così ha scritto al professor Brunetti: “A leggere la sua bellissima Ode a Viareggio, mi viene voglia di recarmi colà per sperimentare e rivivere l’emozione che i versi mi hanno generato”.
Guido Brunetti vive e lavora a Roma. Ha tenuto lezioni nelle università di Roma, Lecce e Salerno. Scrittore, è autore di numerosi libri e saggi in materia di neuroscienze, psichiatria e psicoanalisi.

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