Cuoco di Massarosa si diploma chef professionista

Filippo Gemignani, 26 anni, di Massarosa, si è diplomato cuoco professionista, insieme con altri 68 ragazzi provenienti da tutta Italia ad Alma – La scuola internazionale di cucina italiana, fondata nel 2004 da Gualtiero Marchesi.
Alma ha assegnato il diploma di cuoco professionista di cucina italiana ad altri 68 ragazzi (tra cui 12 donne), provenienti da tutta Italia. A valutare il grado di preparazione dei 69 candidati è stata una commissione mista, composta da docenti Alma, sotto il coordinamento del direttore didattico chef Matteo Berti, e da 51 visiting chef, che, insieme, totalizzavano 26 stelle Michelin. Tra i giurati presenti, l’executive chef Riccardo Monco, del ristorante tristellato Enoteca Pinchiorri; in rappresentanza di ristoranti bistellati, Valeria Piccini, chef patron del ristorante Da Caino, Simone Monco, sous chef di Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi e Christian Conidi, sous chef al ristorante Antica Corona Reale.

Come spiega il direttore generale Andrea Sinigaglia, “In virtù di un percorso didattico sfidante, della durata di 10 mesi, che è culminato nello stage prima e nell’esame finale poi, sotto lo sguardo di alcuni tra i più grandi interpreti della Cucina italiana d’autore, i nostri diplomati sono ora pronti ad affrontare le difficoltà del lavoro quotidiano: emblematica, in questo senso, è la parabola professionale di Di Già, subito assunto da quello che è considerato dagli addetti ai lavori il miglior ristorante al mondo. Secondo la banca dati Excelsior di Unioncamere, il 69 per cento dei potenziali datori di lavoro denuncia ancora difficoltà nel reperire personale di cucina qualificato. Nel 50,7 per cento dei casi, l’ostacolo principale è rappresentato da una preparazione inadeguata. Studiare in Alma garantisce l’acquisizione non solo di una forte etica e delle tecniche di lavoro corrette ma anche di competenze trasversali molto importanti per la professione di cuoco: mi riferisco, ad esempio, alla capacità di lavorare in gruppo – promuoviamo attività di team building ad hoc – e all’utilizzo di strumenti e tecnologie d’avanguardia. Per noi è poi fondamentale aiutare i ragazzi a maturare una riflessione su tematiche sensibili come quelle della sostenibilità ambientale, del risparmio energetico e del riuso: non dimentichiamo che in Italia, in media, si sprecano tuttora 110 chili di cibo all’anno a persona”.

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