Il Carnevale di Viareggio dice no alla violenza di genere

L’occasione goliardica del Carnevale di Viareggio non impedisce di affrontare un tema importante come quello della violenza sulle donne. Molte le iniziative che sono state infatti organizzate in tal senso fra incontri e testimonianze e tanti gli artisti che si sono uniti all’invito della Città di Viareggio nel ribadire il proprio no alle discriminazioni di genere. Una settimana di iniziative che prenderà avvio in piazza Mazzini giovedì (14 febbraio) alle 17 con un flash mob, la performance live One billiion rising 2019, che si svolge in tutte le piazze del mondo, che invita a levarsi e insorgere contro la violenza con l’atto liberatorio della danza.

Nell’anno in cui il Carnevale di Viareggio rende omaggio alla donna e ne celebra il ruolo in tutti i settori della vita sociale, gli incontri per lanciare un messaggio di non violenza proseguiranno anche sabato (16 febbraio) alle 15, al Grand Hotel Principe di Piemonte, con il convegno Sulla violenza non si scherza…, che vedrà protagoniste donne che ogni giorno si battono per contrastare le tante forme di violenza e che si adoperano con le istituzioni per dare sostegno alle vittime. Il convegno è coordinato da Ilaria Bonuccelli, caporedattore del quotidiano Il Tirreno. L’incontro vedrà gli interventi di Anna Loretoni, professoressa ordinaria di filosofia politica alla Scuola superiore Sant’Anna e presidente del Forum per i problemi della pace e della guerra di Firenze, Gaetana Morgante, professoressa di diritto penale e presidente del Comitato unico di garanzia della Scuola superiore Sant’Anna, Valentina Bonini, ricercatore di diritto processuale penale all’università di Pisa, dipartimento di giurisprudenza. E ancora, di Gaia Simonetti giornalista, che attuerà la lettura della lettera di una madre di una vittima di femminicidio e di Paola De Nicola, magistrata, insita del premio dell’Unione Europea “Women inspiring Europe 2014”. Ci saranno poi Angela Motta, ex vittima di violenza, che presenterà Il coraggio di dire basta e Vittoria Doretti, direttore Uoc promozione ed etica della salute Asl Toscana Sud Est, responsabile della rete regionale Codice rosa a cui la Fondazione Carnevale consegnerà il Premio Ondina, riconoscimento simbolo di questa edizione dedicata alla donna e intitolato alla maschera femminile del Carnevale di Viareggio. Tra i video che saranno messi a disposizione di questa campagna il Video di intervista ad Angela Motta, un’intervista verità alla donna che dopo 15 anni di violenza ha trovato il coraggio di dire basta.
La Carta di Viareggio. Una giornata di studi e di confronto con l’obiettivo di giungere a una proposta di riforma del Codice penale, prevedendo l’inserimento tra i Delitti alla persona di un capo dedicato espressamente ai delitti di discriminazione basati sul genere della vittima.
Si tratta di un progetto avviato dall’Associazione dei professori di diritto penale italiani e che coinvolge anche un giudice della Corte Europea dei Diritti dell’uomo. Si vorrebbe, infatti, prevedere espressamente che a chi commette reati contro le donne debba essere applicata una pena più grave, attraverso la previsione di circostanze aggravanti e nuovi reati ad hoc, per il solo fatto di aver agito spinto da stereotipi di genere. Sarà infatti questo l’obiettivo del Convegno nazionale Con la violenza di genere non si scherza, che si terrà sabato (16 febbraio) dalle 15,30 alle 19 alla sala Butterfly dell’Hotel principe di Piemonte e sarà introdotto dai saluti istituzionali del presidente della fondazione Carnevale Marialina Marcucci e del presidente della commissione Pari opportunità del Comune di Viareggio, Stefania Carraresi. Il convegno è finalizzato alla redazione della Carta di Viareggio, un documento da presentare alle istituzioni e attraverso il quale chiedere ed ottenere modifiche alla legislazione esistente per: cancellare il listino della vergogna (che prevede l’indennizzo per femminicidio a 7.800 euro), ottenere l’attivazione dei braccialetti elettronici per gli stalker e i violenti colpiti da divieto di avvicinamento, attualmente non sottoposti ad alcun controllo, migliorare le misure cautelari (o precautelari) e di prevenzione della violenza, velocizzare i processi per i reati di violenza contro le donne e valutare l’obbligatorietà di percorsi di recupero per maltrattanti in caso di condanna definitiva per reati di violenza contro le donne.
La Carta di Viareggio verrà citata anche da Kerry Kennedy (settima figlia del senatore Robert Francis Kennedy), presidentessa onoraria del Robert F. Kennedy human rights Italia che proprio sabato parteciperà in qualità di relatrice a un convegno a Ferrara dal titolo I diritti umani nel mondo contemporaneo.
Il manifesto e la campagna social. E’ stato l’artista Giorgio Michetti a firmare l’immagine simbolo di questa giornata, sul quale ha impresso le parole selezionate da Cecilia Robustelli, una delle più importanti esperte di linguaggio di genere in Italia. Il manifesto in formato digitale sarà scaricabile dal sito della Fondazione (www.ilcarnevale.com), il ricavato sarà destinato a creare un fondo per l’assistenza legale gratuita, anche in sede civile, delle donne vittime di violenza. A corollario degli eventi la Fondazione Carnevale darà poi vita ad una campagna social con video messaggi di numerosi artisti che hanno accolto l’invito a “metterci la faccia” e a dire la loro sul no alla violenza di genere: calciatori cantanti, scrittrici, sportive, comici, presentatori. Piccoli videomessaggi – che diventano una storia – e che saranno caricati sul sito della Fondazione Carnevale, sul profilo Facebook del Carnevale, sul profilo Instagram e verranno forniti ai siti, alle televisioni, ai blog per la diffusione. L’invito è per tutti a condividere questi messaggi, per renderne ancora più efficace il contenuto.
Alla campagna “ci metto la faccia” hanno collaborato in ordine di apparizione: Francesco Gabbani, Deborah Salvatori Rinaldi, Renato Raimo, Arianna Acuti, Alessandro Benvenuti e Stefano Fresi, Allegra Lapi, Stefan Baragli, Ginevra Costantino, Claudio Marmugi, Rari girls, Gianfranco Iannuzzi, Lu Colombo, Luca Bassanese, Elena Torre, Gilberta Crispino e Donatella Missimilla, Ivam Provedel, Lighea, Giovanni Di Lorenzo, Maria Giovanna Luigi.
La sfilata. Il messaggio del no alla violenza di genere sarà poi ripreso in occasione del corso mascherato di domenica (17 febbraio) e saranno gli artisti del Carnevale di Viareggio ad unirsi al messaggio lanciando dalle grandi opere allegoriche in sfilata coriandoli monocolore, scegliendo il colore simbolo del contrasto alla violenza di genere.
La Fondazione Carnevale invita il pubblico a procurarsi coriandoli arancioni e ad indossare simbolicamente un indumento di colore arancio per immortalare in una foto il messaggio del Carnevale di Viareggio. La manifestazione sarà poi seguita dall’agenzia Massimo Sestini, una delle più importanti agenzie di fotoreporter al mondo. L’immagine che sarà selezionata dalla Fondazione Carnevale verrà inviata alle più importanti istituzioni mondiali impegnate nel contrasto alla violenza di genere.
Anche l’Ordine dei giornalisti della Toscana raccogliendo la proposta della Fondazione Carnevale si unisce al messaggio che parte dal Carnevale di Viareggio e realizzerà domenica un corso di formazione dal titolo Donne e violenza: dalla carta stampata alla cartapesta.

 

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