Falascaia, Baccelli agli ambientalisti: “Smorzare le polemiche e lavorare insieme”

“Alle associazioni ambientaliste ho già espresso un plauso per il loro impegno negli anni, e lo ribadisco in questa sede. Mai ho detto io non c’ero, mai ho disconosciuto il loro ruolo, ma un conto è l’attivismo, un altro l’autoreferenzialità pretestuosa”. Così Stefano Baccelli, consigliere regionale del Pd e presidente edlla commissione ambiente risponde ai recenti attacchi mossi dall’associazione per la tutela ambientale della Versilia, in merito alla questione dell’inceneritore di Falascaia.

“Perché per chiudere un inceneritore non bastano manifestazioni o esposti, c’è bisogno di un atto amministrativo ed è quello arrivato nel 2011 dalla provincia di Lucca. E sulla richiesta di risarcimento di 6,2 milioni di euro a mio carico arrivata da Tev per la chiusura dell’impianto – continua Baccelli – prima il Tar e poi il consiglio di stato ci hanno dato ragione, ma non è stato affatto piacevole. Nel 2006 sono diventato presidente della provincia e mi sono trovato a carico l’inceneritore di Falascaia, attivo dal 2002 e progettato negli anni ’90. Se, come affermano i comitati, una sola linea dell’impianto era attiva, e peraltro a singhiozzo, è evidente che la messa in esercizio dell’altra era stata sospesa dalla Provincia. E’ stato grazie a una relazione della procura che abbiamo potuto decidere di revocare l’autorizzazione all’esercizio che era stata precedentemente concessa sulla base di dati emissivi, forniti dallo stesso gestore dell’impianto Tev, nella norma e compresi nei limiti di legge. Leggi che non consentivano all’ufficio ambiente della provincia di fare altrimenti- prosegue Baccelli -. Secondo la relazione i dati emissivi erano stati manipolati dagli operatori. Da lì il procedimento di annullamento dell’autorizzazione, e con la chiusura, l’ordinanza di bonifica per la messa in sicurezza dell’area e la sua effettiva realizzazione. Ora c’è un impegno preciso a concludere il progetto di recupero e a portare finalmente avanti la definitiva demolizione ma sono comunque processi che necessitano di atti e di procedimenti che coinvolgono diversi livelli istituzionali. Se l’obiettivo di tutti è arrivare, come auspico, alla definitiva demolizione dell’ex inceneritore, è il momento di smorzare le polemiche e di lavorare congiuntamente perché questo si concretizzi quanto prima. La mozione votata all’unanimità è un primo importante passo in questa direzione, come la condivisione in consiglio di un emendamento proposto dal collega Fattori, volto a coinvolgere cittadini e comitati nel progetto di smantellamento dell’impianto. Da una parte quindi, continuo a proseguire nel mio impegno per la definitiva demolizione dell’impianto, dall’altra ricorro alle vie legali per tutelare il mio lavoro e la mia onorabilità. Così magari oltre a non aver pagato 6,2 milioni di euro a Tev potrò destinare qualche soldo ad attività benefiche”.

 

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