Presentato a Viareggio il nuovo codice del commercio

Qualificazione e valorizzazione dei luoghi del commercio, semplificazione burocratica, obbligo di applicazione dei contratti collettivi di lavoro nazionali, disciplina della somministrazione di alimenti e bevande, definizione delle sagre come manifestazioni per la promozione delle tradizioni enogastronomiche regionali e dei prodotti alimentari tipici, apposita disciplina per il commercio su area pubblica, promozione dei centri commerciali naturali.

Sono solo alcuni dei tanti punti compresi nel nuovo codice del commercio della Regione Toscana, che riorganizza tutta la normativa in materia in una disciplina organica e completa. Il provvedimento è stato al centro dell’incontro pubblico svoltosi oggi pomeriggio dalle 16 alla Camera di commercio di Viareggio. Ne hanno parlato Stefano Baccelli, presidente commissione Ambiente, mobilità e infrastrutture in Consiglio regionale, Stefano Ciuoffo, assessore attività produttive e commercio della Regione Toscana, Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio, Giorgio Bartoli, presidente Camera di Commercio, Piero Bertolani, presidente Confcommercio Viareggio, Esmeralda Giampaoli, presidente Confesercenti Versilia. Diversi gli interventi di operatori del settore, interessati a confrontarsi sulle novità e le opportunità della legge.
“Dalle sagre ai temporary store: finalmente la normativa mette mano a situazioni che ancora andavano regolate con chiarezza in modo da poterle far funzionare al meglio, aggiornando il quadro legislativo esistente e introducendo modifiche e novità. – ha introdotto Baccelli – Un provvedimento ampio e complesso che si pone come unica cornice normativa per tutte le attività legate al settore del commercio e che soprattutto nasce dall’ascolto e dal confronto con associazioni di categoria e amministratori. Perché solo con una concertazione approfondita si può approdare a leggi cogenti e coerenti con le esigenze dei cittadini. E solo così siamo riusciti a confezionare uno strumento che da un lato regola ma dall’altro valorizza e tutela il commercio in ogni suo aspetto. Ci tengo a sottolineare l’attenzione per il commercio al dettaglio, per tutte quelle attività che contraddistinguono il tessuto economico e sociale delle nostre città ma anche finalmente l’ideazione di strumenti concreti per sostenere e promuovere attività in aree comunali o di particolare interesse per valore e pregio o, viceversa, connotate da fragilità, perifericità o degrado”.
“Come giunta prima e Consiglio poi, abbiamo lavorato a stretto contatto con chi tutti i giorni opera nel mondo che andavamo a normare, che è così variegato e pieno di situazioni che inevitabilmente avrebbe impattato sul nostro tessuto economico: questo ci ha consentito di approdare a una normativa completa. – ha spiegato Ciuoffo – La Toscana vuole mantenere il suo ruolo di guida nella regolamentazione dell’esercizio dell’attività commerciale, lo abbiamo fatto in passato e cerchiamo di farlo ancora meglio con questo nuovo Codice, lo stiamo raccontando nei territori nel ciclo di incontri organizzati con le categorie e le amministrazioni comunali per spiegarne le novità e le opportunità per tutti. La vita delle nostre città e dei nostri borghi è fatta di quelle botteghe che animano le strade, quell’esercito silenzioso che tutti i giorni tira su il bandone e accende l’insegna tra mille difficoltà: ecco, non spegniamo quelle luci, vogliamo incoraggiare e sostenere chi apre un’attività, con esperienze come Pop Up o i bandi per i Centri Commerciali Naturali, con la volontà di rivitalizzare quelli che soffrono situazioni di degrado prevedendo la possibilità di esenzioni o riduzioni dei costi dei servizi e della fiscalità. Il commercio, insieme ad altre attività collettive è l’anima dei nostri centri storici e dei nostri borghi, che altrimenti perderebbero la loro natura, è un valore identitario delle nostre città e quindi, della Toscana. Abbiamo inoltre messo mano alla questione delle sagre che da tempo ci veniva sollecitata da più parti e quella dei temporary store, normandoli in modo che si potesse trovare il giusto equilibrio in un contesto di parità di condizioni di libero mercato. Penso alla possibilità da parte dei Comuni di indicare regole precise per la vendita di alcolici in orari definiti o alla distribuzione di carburanti”.

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