Pci all’attacco sul progetto della nuova ciclovia tirrenica

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E’ alta l’attenzione a Viareggio sulla questione della Ciclo-via tirrenica dopo l’accordo raggiunto tra amministrazione comunale e parco, nell’individuazione del percorso per l’attraversamento della macchia lucchese.

La segreteria del Pci di Viareggio in una nota, prende tuttavia le distanze da questo progetto, lungamente dibattuto, ed individua alcuni punti che ritiene doveroso sottolineare per prendere le difese del nostro territorio.
La segreteria in particolar modo, punta l’attenzione su “l’elemento di memoria e quindi di identità per le popolazioni che lo abitano; alterarlo significa modificare in modo irreversibile tale riferimento”.
Il percorso individuato che dovrebbe prevedere una pista che si snoda tra le dune, anche se realizzato con modalità, giudicate “light”, rappresenta “non solo – prosegue il Pci – una grave alterazione di un bene di altissimo pregio e del paesaggio, ma l’inizio di un processo di mercificazione del territorio che aprirebbe la strada a logiche di profitto contrarie ai valori comuni”.
Situazione simile già vissuta, suggerisce ancora il Pci, “seguendo le medesime logiche nei decenni passati, quando più volte è stato prospettato di congiungere Viareggio a Torre del Lago con il solo rischio di creare un danno enorme e irreversibile per il territorio”.
La segreteria del Pci risponde inoltre, “a coloro che in nome di un populismo di bassa lega portassero, come elemento di democrazia, il fatto che una pista – spiega il Pci – renderebbe un bene così prezioso utilizzabile da un numero maggiore di persone”, e ricorda “che i beni ambientali non possono essere fruiti senza limiti e senza regole, modalità espressione di una concezione di sfruttamento propria del capitale”.

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