Pucciniano, Marchetti (FI) presenta interrogazione in Regione

“Chiarezza sulle intenzioni della Regione sul Festival Pucciniano e azione di rilancio d’immagine per il cameo lirico dell’estate versiliese, di cui a ogni stagione si parla più per gli apicali che vanno via a grappoli piuttosto che per la musica. Così non va bene, si perdono spettatori. Serve un’azione di marketing finalizzata al riposizionamento reputazionale”. Così interviene il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Maurizio Marchetti che invita a uscire “dal perimetro delle indiscrezioni” e chiede lumi sulle intenzioni di prospettiva della Regione sul Festival Pucciniano e la sua fondazione.

La carta calata è quella di un’interrogazione alla giunta regionale, chiamata a rispondere in forma scritta per spiegare “se rispondano a verità le indiscrezioni riportate dalla stampa circa l’intenzione, da parte della Regione Toscana, di acquisire un ruolo diretto nella governance della Fondazione Festival Pucciniano”, “quali siano, altrimenti, le valutazioni e le intenzioni della giunta regionale» e infine «se non si ritenga di estrema urgenza ed importanza dar vita a un’incisiva azione promozionale volta al riposizionamento reputazionale e artistico del Festival, con la Regione come attore di coordinamento onde ridurre al minimo l’eventualità di ulteriori situazioni di stallo e/o ripercussioni sulla buona immagine del Festival Pucciniano”.
I quesiti sono introdotti da una ricostruzione degli esodi più o meno eccellenti che si vanno susseguendo dalla kermesse torrelaghese: “L’anno scorso – ricapitola Marchetti – a un mese dall’apertura di stagione si è dimesso il direttore artistico Taddeo affermando di essere inascoltato nella definizione del cartellone. Essendo direttore artistico, in sostanza diceva di non poter esercitare il proprio ruolo. A fine 2018, dal consiglio d’amministrazione si dimettono i due consiglieri Alberto Pisanelli e Daniele Giannini. Ora, preciso all’apertura di stagione, ecco la notizia delle dimissioni dalla presidenza della Fondazione del maestro Veronesi, con le indiscrezioni su riunioni nelle segrete stanze fiorentine della Regione con oggetto il Festival. Nel frattempo della manifestazione lirica per la quale solo una manciata di anni addietro c’era la corsa al biglietto, oggi si parla per queste beghe qui. Armonie poco recondite, per dirla come in Tosca, e più che altro di ‘bruttezze diverse’, ecco. Il danno d’immagine è evidente”.
E la Regione c’entra, secondo Marchetti: “Finanzia il Festival regolarmente con soldi pubblici e dunque di tutti i toscani – spiega Marchetti – ed è giusto che questo investimento non venga vanificato dalle continue turbolenze extramusicali patite a ripetizione dal Pucciniano che a buon titolo la giunta regionale inserisce nei suoi documenti di programmazione economica tra i grandi attrattori culturali da sostenere. E allora: si torni a cantare intonati e non sottovoce. Chiarezza subito, questo è quel che chiedo”.

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