S.Anna di Stazzema, commemorate le vittime della strage nazista – Foto foto

Centinaia le persone che questa mattina (12 agosto) si sono recate a Sant’Anna di Stazzema per le celebrazioni del 75esimo anniversario dell’eccidio che, a distanza di anni, vive ancora nel cuore e nella mente di molti per le sue atrocità. Era l’agosto del 1944 quando, accompagnati in paese dai fascisti locali, i soldati tedeschi trucidarono senza pietà 560 persone innocenti, tra cui numerosi bambini. La più piccola di loro, Anna Pardini, aveva solo venti giorni. Uno dei massacri più efferati compiuti durante la seconda guerra mondiale, una delle più atroci pagine della storia dell’umanità riportata spesso anche nella letteratura e nel cinema. “Un atto di terrorismo”, come lo ha definito il presidente della Regione Enrico Rossi. “Quella non fu guerra. Né una rappesaglia. Si equipararono i civili ai combattenti, senza fare distinzioni, secondo l’idea che chiunque è nemico”, ha concluso. 

Insieme a Rossi, alla commemorazione erano presenti anche il ministro degli esteri, Enzo Moavero Milanesi – che ha annunciato che firmerà l’anagrafe antifascista del Comune di Stazzema – il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il sindaco del comune tedesco di Moers Cristoph Fleischhauer, i rappresentanti dell’associazione Martiri di Sant’Anna, decine di sindaci toscani e delegati di istituzioni e associazioni volontaristiche e d’arma e centinaia di persone, di tutte le età, salite fino ai boschi di Sant’Anna per ricordare i martiri di una delle più grandi stragi nazifasciste avvenute in Italia. Tanti, poi, coloro che hanno voluto esprimere un pensiero sui social in questa giornata particolare per la nostra Provincia: “Ricordiamo oggi l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema – ha scritto il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini – uno dei più violenti perpetrati dal nazifascismo nel nostro Paese. Credo che ricordare quello che è accaduto debba farci riflettere non solo su ciò che è stato ma anche sulla dimensione del presente. Dobbiamo essere consapevoli che i principi di liberà che abbiamo conquistato a così caro prezzo e che abbiamo scritto nella nostra Costituzione non sono dati una volta per tutte, ma debbono essere quotidianamente affermati e difesi perché la nostra vita civile continui ad essere annoverata fra gli esempi di civiltà nel mondo e non regredisca nuovamente verso quei disumani furori che vogliamo archiviati una volta per sempre”. 
“Non dimenticare è il primo passo per il futuro – ha commentato il presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini – Esercitiamo la memoria: la libertà è una conquista, da salvaguardare ogni giorno”. 
“Oggi Sant’Anna di Stazzema è un luogo di costruzione di riconciliazione – ha scritto il consigliere comunale Daniele Bianucci – è un simbolo di quel perdono che è necessario per creare la pace vera e duratura; é la culla stessa dell’Europa dei popoli, che vogliamo. Per questo è importante ricordare, per questo è necessario esserci”. Per il secondo anno consecutivo, inoltre, il vicesindaco Franco Fanucchi ha rappresentato il Comune di Porcari alla commemorazione per la strage di Sant’Anna di Stazzema.
“Noi insegnanti – ha detto Fanucchi – abbiamo il dovere di far conoscere alle nuove generazioni il messaggio di speranza che parte da qui: mai più odio e intolleranza, lavoriamo ogni giorno per la pace e la libertà conquistate attraverso inaudite sofferenze”.
Un pensiero anche dal Comune di Borgo a Mozzano: “Una strage, una tragedia collettiva, il segno indelebile del sangue che ci ricorda che cosa fu il nazifascismo – scrive il sindaco Patrizio Andreuccetti – Ricordare, tenere viva la memoria, soprattutto in tempi di memorie corte e di minimizzatori, è oltremodo fondamentale. Partigliano, un mese dopo, rischiò di fare la stessa fine, con tutto il paese, tra cui mio nonno, rinchiuso in chiesa dai nazisti sotto minaccia di fucilazione collettiva. Anche per questo, fin da giovane, ho avuto chiara nella mente che cosa fu Sant’Anna di Stazzema, e mi sono sempre detto che avrei fatto di tutto per impedire l’oblio della memoria e il ritorno di atroci ideologie. Le persone morte a Sant’Anna sono angeli che giorno dopo giorno ci indicano il cammino. Angeli di pace, di democrazia, di libertà”. 
La cerimonia è proseguita ai piedi dell’ossario che commemora i martiri di Sant’Anna, dove Rossi ha ricordato le atrocità commesse nel 1944, il ruolo della Resistenza, le difficoltà ad appurare le reali responsabilità e le dinamiche dei fatti, chiarite solo nel 1994 con la scoperta dell’armadio ‘della vergogna’ nel quale furono ritrovati i fascicoli relativi alle indagini sui crimini di guerra tedeschi. In occasione del 75esimo anniversario dell’eccidio la frazione di Sant’Anna, il cammino verso l’orario ed il sagrato della chiesa sono stati addobbato con un grande arazzo, Il tappeto del mondo, lungo oltre 1 chilometro e realizzato dall’unione di centinaia di manufatti offerti da donne di decine di paesi diversi.

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