Traslochi all’estero: qualche dritta utile per chi sta pensando di lasciare l’Italia

L’Italia è un paese che eccelle sotto diversi punti di vista: perché lasciarlo, dunque? Bisognerebbe chiedere ai 5 milioni di expat italiani che hanno scelto di andare a vivere all’estero. Non serve comunque prendere la cornetta e chiedere loro di concedere un’intervista: gli italiani – soprattutto i giovani – abbandonano il Belpaese per via delle difficoltà economiche e per la disoccupazione.

Le prospettive di guadagno e di vita promesse dai paesi esteri, al momento, non sono lontanamente paragonabili a quelle tricolori: in tanti lo sanno, e in tanti stanno pensando di seguire l’esempio di chi è già emigrato oltralpe. Come farlo?

Vado all’estero: dove emigrare?
Per prima cosa il potenziale expat deve decidere in quale paese estero andare: non è una scelta facile, visto che le opzioni possibili di certo non mancano, soprattutto da un punto di vista lavorativo. Quali sono, dunque, i migliori paesi da eleggere a nuova casa? In cima alla classifica troviamo grandi classici europei come la Germania e la Francia, insieme alla Spagna e al Belgio. Anche gli Stati Uniti d’America esercitano un fascino notevole, così come il Brasile, l’Argentina, l’Australia e il Canada. In tanti preferiscono invece la Svizzera: gli stipendi sono al top, il lavoro non manca, e poi si è ad un tiro di schioppo da casa. Altri paesi che garantiscono lavoro sono Malta, Austria e Repubblica Ceca.

Come emigrare in tranquillità?
Trasferirsi in un nuovo paese rappresenta sempre una fonte di ansie e stress, anche quando sappiamo già che ad aspettarci troveremo un notevole salto di qualità. È soprattutto il trasloco ad impegnare la mente del futuro expat, perché può effettivamente diventare complesso da gestire. Oggi, però, è possibile far conto sull’aiuto fornito da aziende specializzate in traslochi all’estero come ad esempio Blissmoving; queste si occupano di tutti gli aspetti logistici oltre che ad alcuni aspetti burocratici. Chiaramente non bisogna sottovalutare questi ultimi: prima di trasferirsi in una data meta estera, bisogna informarsi presso le ambasciate e capire quali visti o permessi richiedere.

Expat e psicologia: come affrontare il trasloco?
Il trasferimento all’estero potrebbe provocare noie quali la tristezza, la solitudine e la nostalgia: specialmente i primi tempi, che poi sono anche i più difficili. Innanzitutto il trasloco va programmato con ampio anticipo, così da avere tutto il tempo del mondo per salutare come si deve i propri affetti. Inoltre è il caso di lasciare a casa tutto ciò che non è indispensabile, perché potrà essere acquistato dopo. Poi, una volta giunti in loco è importante impegnarsi a fare amicizia, questo aiuterà ad adattarsi in fretta e ad apprendere meglio la lingua. Infine, mai farsi prendere dal panico: col tempo, tutte le paranoie emotive sono destinate a lasciar spazio alla positività e al benessere psicologico.

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