“La squadra dei sogni”, Bartoletti dà un calcio al razzismo

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Si intitola La squadra dei sogni: un cuore sul prato (Gallucci editore) ed è il nuovo libro del giornalista sportivo Marino Bartoletti, presentato stamani (1 novembre) al Real Collegio, nel cuore dell’area Lucca Junior. Un volume che il volto noto di trasmissioni come Quelli che il calcio, La domenica sportiva e Pressing ha voluto dedicare ai ragazzi, per raccontare una storia fatta di sport, amicizia e valori.
E, in fondo, è proprio dal legame profondo tra Carlo e Dorian, due bambini delle elementari, che la storia muove i suoi passi.

“Sono cresciuti insieme – spiega Bartoletti – hanno fatto le scuole insieme, ma alle medie dovranno dividersi”. Due scuole opposte, quasi rivali, che li porteranno ad allontanarsi soltanto fisicamente. Fino a quel nuovo incontro su un campo da calcio, da avversari, con una posta in palio che va oltre la semplice vittoria.
“Il libro racconta di bambini di undici e dodici anni – prosegue – che vedono la loro amicizia messa a rischio dai cattivi esempi degli adulti. Ecco, con la mia esperienza, forse perché sono diventato nonno, ho cercato di passare un messaggio di etica sportiva. È un libro che si rivolge ai bambini, ma sarei molto felice che lo leggessero anche gli adulti”.
Un volume che non si risparmia nulla, quello di Bartoletti: Carlo è figlio di una buona famiglia borghese, mentre Dorian viene da una famiglia di immigrati. Insieme dovranno affrontare anche il tema della morte, a causa della prematura scomparsa di un loro amico.
Per Marino serve “tanta autocritica da parte degli adulti. Se non facciamo danni, trasmettendo ai ragazzi le nostre frustrazioni, le nostre cattiverie e la nostra infelicita’, potranno crescere sereni. Se in una classe fai rotolare una palla i bambini giocheranno insieme, a prescindere dalla loro provenienza”.
Bullismo, razzismo, storie di integrazione: ci sono tutti questi temi nel volume uscito adesso e che fa parte di una collana più ampia. Il cuore sul prato vuole essere una lontana citazione del “libro cuore” ed affronta apertamente anche il nodo delle differenze tra generi nell’ambito sportivo.
“Ho ancora la speranza che il calcio sia sempre un gioco – conclude – e per questo motivo l’influenza degli adulti deve essere limitata”.

Paolo Lazzari

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