“Ho sparato io, ero sotto choc, ma non volevo fare male nessuno”. È con queste parole che questa mattina (25 gennaio) Adelmo Ragoni, il carabiniere 90enne in congedo ha ribadito ai legali il suo rammarico per quanto accaduto mercoledì (19 gennaio), in quel lungo pomeriggio quando, barricato in casa, si è opposto all’esecuzione di un Aso per suo figlio Gianluigi, fino al blitz dei Nocs che, dopo aver sfondato la porta di ingresso hanno fatto irruzione all’interno arrestandoli entrambi con l’accusa di tentato omicidio e porto illegale della pistola da collezione calibro 22.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.